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Le vendite da panico accelerano, la BCE reagirà?

Pubblicato 29.10.2020, 09:42
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 28 ottobre 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Valute e titoli azionari sono in forte ribasso questo mercoledì, con l’indice Dow Jones Industrial Average crollato di oltre 900 punti. All’inizio della settimana, avevamo avvertito che le vendite da panico possono provocare cali di più giorni sul mercato, soprattutto dopo simili forti rialzi dei titoli azionari. Insieme ad importanti eventi, il “de-risking”, l’allontanamento dal rischio, può causare bruschi ed aggressivi selloff delle valute e dei titoli azionari. Un altro pacchetto di stimoli USA è morto. Il Senato ha approvato la conferma del giudice Amy Coney Barrett e si è aggiornato fino al 9 novembre, quasi una settimana dopo le elezioni. Le probabilità di un accordo sullo stimolo prima delle elezioni erano già ridotte, ma la resilienza dei titoli azionari nelle ultime settimane è stata un segnale del fatto che gli investitori non avevano abbandonato la speranza. Sfortunatamente, ora che è subentrata la realtà, la mossa più saggia è ridurre le posizioni e diminuire l’esposizione. Non c’è alcun dubbio che arriveranno altri stimoli per gli americani, ma le elezioni presidenziali USA della prossima settimana ed i nuovi lockdown in Europa stanno catturando l’attenzione. Sebbene l’avversione al rischio abbia spinto la coppia USD/JPY ai minimi di un mese, in fin dei conti il biglietto verde è una valuta rifugio che è salita contro tutte le altre valute.

Domani, il dollaro sarà influenzato dai dati sul PIL USA del terzo trimestre e dalla propensione al rischio. Si prevede un rimbalzo della crescita nel terzo trimestre dopo la forte contrazione del secondo. La domanda è quanto miglioramento ci sarà e se importerà agli investitori. Al contrario degli altri paesi che dovranno affrontare un cupo inverno, il governo statunitense ha perlopiù ignorato l’aumento da record dei nuovi casi di virus. Qualche stato ha preso in mano la situazione ma, a meno che più stati non impongano maggiori restrizioni, gli investitori prevedono che la ripresa del terzo trimestre si estenderà al quarto. Perciò, se la crescita del PIL dovesse battere le aspettative domani, il dollaro aumenterà i guadagni contro l’euro, l’aussie ed altre valute a beta alto.

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Intanto, ci sono pressioni perché la Banca Centrale Europea agisca. Dovrebbe lasciare la politica monetaria invariata domani, ma c’è la piccola possibilità che possa sorprendere con un nuovo intervento. L’epidemia di COVID-19 in Europa è andata fuori controllo. Inizialmente i governi erano riluttanti a tornare a lockdown totali, ma si stanno velocemente rendendo conto che non c’è altra scelta.

Oggi, la Germania ha annunciato un lockdown parziale di un mese con la chiusura di bar e ristoranti. La Francia ha annunciato un lockdown nazionale fino al 1° dicembre. In entrambi i casi, le scuole resteranno aperte, ma in Francia tutti hanno l’ordine di restare a casa tranne che per motivi essenziali ed i negozi non essenziali saranno chiusi per due settimane, dopodiché si deciderà se potranno riaprire o meno. In Germania, i negozi possono restare aperti per il momento. Con le nazioni più piccole che stanno adottando misure simili, non c’è dubbio che l’economia della zona euro sia destinata alla contrazione nel quarto trimestre.

Gli economisti si aspettano che la BCE abbassi le proiezioni economiche e che la Presidente Christine Lagarde prepari il terreno ad un allentamento di dicembre. Tuttavia, tra le pressioni negative sui prezzi e la possibilità molto reale di una doppia recessione, la BCE potrebbe decidere che agire in anticipo è la mossa giusta. Se fosse vero, vedremo un brusco selloff del cambio EUR/USD. In ogni caso, la BCE non avrà niente di positivo da dire sull’euro. Si prepara ad allentare in un momento in cui la Federal Reserve si trova a suo agio con la sua posizione invariata, il che è uno dei motivi per cui pensiamo che il cambio EUR/USD dovrebbe essere scambiato più vicino a 1,16 che a 1,18.

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La coppia USD/CAD è schizzata dopo che la Banca del Canada ha lasciato la politica monetaria invariata. Sebbene ora si aspetti una contrazione minore nel 2020, la BoC ha abbassato le prospettive sulla crescita del prossimo anno ed ha promesso di continuare a comprare bond. Ha spiegato che l’economia canadese sta passando ad una fase di recupero più moderata, ma che la crescita negli USA e in Europa sta rallentando considerevolmente. I dati sull’inflazione australiana sono stati più forti del previsto ma, in quanto valute legate al rischio, AUD e NZD hanno ceduto alle vendite diffuse.

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