Crescita per gli indici europei. Dollaro prossimo ai massimi di 7 mesi.
Molto calda la giornata di ieri sul fronte europeo che registra una crescita importante. La notizia dell’accordo tra la Grecia e le istituzioni, che ha sbloccato ben 12 miliardi, e le buone notizie dallo ZEW (Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung) hanno dato nuova linfa a tutte le più importanti borse del vecchio continente che, infatti, hanno registrato un incremento medio superiore ai due punti percentuali, come il Dax (+2.41%), il FTSE MIB e FTSE 100 che rispettivamente guadagnano il 2.28% e l’1.99% e CAC 40 che arriva a sfiorare il 3%.
Meno entusiasmante l’andamento per Stati Uniti e Asia. A Wall Street i principali listini,dopo i rialzi di inizio seduta, frenano e chiudono vicino la parità - Dow Jones a +0.03% e S&P a -0.13% -.
I mercati orientali restano in attesa delle notizie americane di giornata e chiudono una seduta poco volatile in flessione (Nikkei 225 +0.09 e Hang Seng -0.55%).
Per quanto riguarda le commodities, il Petrolio Greggio, dopo l’incertezza geopolitica di lunedì, chiude una seduta contrastante caratterizzata da un’apertura fortemente al ribasso, per riprendersi nel finale (+0.80% in chiusura) grazie soprattutto al dato delle 22:30 relativo alle scorte settimanali di greggio, Benzina RBOB e derivati, in calo rispetto alle attese. Effetti che si sono ribaltati anche sull’Oro, che dopo essere aver toccato la soglia del 1065 dollari per oncia - sulla scia negativa del greggio - recupera chiudendo a un passo da quota 1070 (+0.07%).
Nel mercato Forex torna a crescere il dollaro come mostra il Wall Strett Dollar Index (determinato rispetto alle 6 principali valute mondiali) che chiude vicino ai massimi di 7 mesi piazzati a 99.67. La moneta americana chiude in rialzo dello 0.22 USD/JPY – stabilizzando il superamento della soglia dei 123 – e lo 0.52 rispetto al USD/CHF (CHF). La moneta unica perde forza lo rispetto al dollaro americano (EUR/USD -0.41%) e alla sterlina inglese (EUR/GBP -0.52%.
Sul fronte delle notizie, ieri si è archiviato l’accordo greco, il dato positivo tedesco e una sostanziale conferma dei dati americani sugli indici dei prezzi al consumo. Dopo l’exploit europeo di ieri, oggi si attendono informazioni importanti oltre l’atlantico, con particolare attenzione al settore edile – elemento driver dell’economia americana – ed a quello petrolifero, attende nuove stime sulle scorte in barili, attese in riduzione. Quest’ultimo, se pur in un ottica di breve termine, potrebbe far proseguire il rally dell’oro nero registrato ieri in chiusura di seduta.
Andrea Cangiano
Financial Advisor, UCapital.