La vicenda greca continua a farla da padrona, con l’eurogruppo di nuovo impegnato nel fine settimana a discutere la proposta della Grecia e lo sblocco di ulteriori aiuti. Sarà battaglia, con lo scontro che si estende anche all’interno dell’Europa con posizioni che si stanno radicalizzando. Guardando solo ai movimenti degli indici sembra tornato l’ottimismo, ma la faccenda potrebbe rimanere complessa ancora per un po’.
In settimana si è parlato diffusamente sui media dello scoppio della bolla cinese, che naturalmente chiude in positivo. Ma al di là dei nervosi movimenti di breve, e vale un po’ per tutti gli indici mondiali, bisognerà attendere che si plachi la forte volatilità delle ultime settimane per capire se il peggio è ormai alle spalle e si possa guardare ancora con fiducia alla seconda parte dell’anno (o almeno all’estate).
USA: chiusura piatta per i due indici principali, che sembrano immuni a qualunque sollecitazione. L’ultima riunione della FED ha alimentato le speranze di un possibile posticipo del rialzo dei tassi, soprattutto ora che Grecia e Cina hanno aumentato l’instabilità dei mercati. S&P 500 fa una escursione sul supporto più vicino da dove parte una reazione che evita la chiusura negativa. Di nuovo nessuna soglia critica per ora interessata, si prosegue in laterale ormai da inizio 2015
Europa: la settimana della grande paura post referendum termina con i principali indici addirittura in rialzo di circa il 2,5%. Mercati quindi che si posizionano con decisione al rialzo prima del fine settimana che potrebbe essere decisivo. Il Dax raggiunge il supporto più lontano di 10.800 (con una escursione a 10650) e chiude in prossimità delle prime resistenze in area 11.600. Ma se tutto dovesse filare liscio con la Grecia, concrete possibilità di rivedere i precedenti massimi storici.
Italia: analogo agli altri indici europei il percorso dell’Italia, che recupera 2000 punti in 3 giornate. Anche in questo caso interessati i supporti più lontani, e poi decisa reazione fino a chiudere poco sotto i 23.000 punti. Bene la produzione industriale di maggio (+0,9% oltre le attese), chissà che non si veda qualche sorpresa positiva alla prossima lettura del PIL. Sempre usando il condizionale-Grecia, possibilità più concrete di vedere un ripristino della tendenza rialzista
Asia: il governo cinese si muove per evitare ulteriori cadute imponendo il divieto di vendita per i grossi investitori. Pare vi sia anche in discussione un piano per agire contro gli “ostili short seller”. I nemici del popolo si annidano ovunque. Come per gli indici europei, potente reazione dai supporti e chiusura vicina alle prime resistenze (area 4100). Generalmente dopo cadute così violente è necessario un qualche periodo di stabilizzazione prima di ripartire, ma le “regole” della giovane borsa cinese esulano spesso dagli schemi classici (anche a causa delle numerose interferenze governative). Sempre una opportunità di lungo periodo, ma difficile dire se il minimo visto sia un minimo rilevante.
Debole il resto dell’Asia, con l’eccezione del Vietnam in solitario trend rialzista. Cede il 3,7% in settimana ilGiappone seppure recuperando in parte sul finale dai primi supporti e formando una candela di possibile continuazione del rialzo.
Molto debole la Corea (-3,5%): anche in questo caso tengono in chiusura i primi supporti (area 2010), ma la reazione pare debole. Più probabile a mio avviso il completamento di una seconda gamba di ribasso (dopo il rimbalzo a 2100), con possibile obiettivo in area 1950
Latin America: nessuna variazione degna di nota per i due indici principali, che chiudono vicini alla parità.
Grafico del Messico che mostra un andamento laterale negli ultimi due mesi, poco sotto i massimi storici. Poche indicazioni finché i prezzi rimangono ingabbiati nell’attuale trading range (tra 44.000 e 45.500), che ha al momento preso il posto della precedente tendenza rialzista.
Metalli: pesante caduta per il comparto industriale (Nickel -6,4%), più contenuta per i preziosi, che limitano il cedimento al mezzo punto. Pesa anche la revisione al ribasso del PIL globale 2015 da parte della Banca Mondiale visto ora al +2,8% dal +3% di Gennaio (taglio in particolare su USA ed emergenti).
Il Rame (-2,8%) tocca nuovi minimi a 5 anni e poi reagisce dai supporti evidenziati, ma il pattern grafico non sembra ancora invitante. Preferibile attendere una rottura al rialzo dei massimi settimanali prima di eventualmente valutare una posizione di breve.
Poco interessante rimane la situazione dell’Oro, che non dà grandi soddisfazioni né ai rialzisti, né ai ribassisti. Livelli chiave da monitorare ora 1200 al rialzo, il vicinissimo 1141 e poi eventualmente 1100 al ribasso (in caso di evidente reazione).
Agricoli: poche rilevanti variazioni per il comparto, con i grains (estende il Corn +1,5%) che stabilizzano sui recenti massimi di periodo ed i coloniali che continuano a vedere solo il Cacao in chiaro trend rialzista. Guardando al Caffè, in settimana di nuovo interessati i supporti di breve, cui segue una debole reazione. Possibili ulteriori reazioni di breve, che non dovrebbero estendere oltre 140. Solo oltre il lontano 147 si avrebbe una interruzione del trend ribassista tuttora in essere.
Energia: cede di schianto il Petrolio (-7,4%), con stock nuovamente in aumento in settimana.Prezzi che in un sol colpo bucano i supporti di 56,50 e poi di 54, andando a terminare sotto la media mobile veloce (linea rossa). Non un bel segnale, vedremo se la soglia psicologica dei 50 dollari, sfiorata in settimana, arginerà la caduta, altrimenti test di un ultimo supporto (47,22) prima di rivedere i minimi. Resistenze abbassabili a 56,50
Eur-Usd: si diceva la scorsa settimana che non erano chiarissime le implicazioni sull’esito del referendum greco, ed in effetti i prezzi non si sono scomposti più di tanto neanche in seguito alla vittoria del no (contrariamente all’azionario). Si chiude in rialzo a 1,1150, sempre ben dentro i livelli di stabilizzazione di medio periodo tra 1,10 ed 1,15. A fronte di una positiva conclusione della vicenda greca, più probabile che nel breve si torni verso la parte superiore (1,15)