L’Hang Seng e l’indice composito di Shanghai hanno guadagnato il 4,21% e il 2,70%, archiviando una settimana positiva. L’aumento è legato alla notizia secondo cui il presidente USA Donald Trump starebbe cercando di raggiungere un accordo con il presidente cinese Xi Jinping sulla disputa commerciale.
Crediamo che l’affarista Trump si sia fatto prendere la mano. Ha minacciato dazi sul saldo delle esportazioni cinesi verso gli USA per un valore superiore ai 500 miliardi di dollari, mettendosi all’angolo da solo.
Attuando tariffe integrali, non avrà più potenza di fuoco per negoziare: qualsiasi uomo d’affari sa che questa è una posizione inaccettabile.
È molto probabile che Trump e Xi raggiungano un accordo al vertice G20 che si svolgerà in Argentina a fine novembre. Ciò soddisferà il bisogno di entrambi i presidenti di mettersi in mostra.
Alla luce di questa previsione, siamo positivi sugli asset cinesi.
Già solo l’accenno a un accordo commerciale fra USA e Cina ha ridiretto i trader verso BRL, ZAR, TRY e INR, valute ad alto beta e fortemente correlate a una rivalutazione del tasso. I rapidi guadagni basati sui titoli dei giornali sono sintomo del livello di criticità della questione.