A partire dal 10 novembre 2021, dopo aver raggiunto i suoi massimi storici in zona $ 69.000, Bitcoin ha invertito il suo trend trascinando con sé l’intero mercato delle criptovalute, che è passato da una capitalizzazione di $ 3.000 miliardi ai $ 762 miliardi sui minimi del 18 giugno scorso (-74%).
Questa inversione violenta ha sfatato parecchi miti all’interno del settore: il modello stock-to-flow è stato ufficialmente invalidato, così come la teoria sull’allungamento dei cicli di Bitcoin e la presunta impossibilità per l’asset di segnare minimi inferiori ai top del precedente bull market.
Tuttavia, a partire dal 19 giugno, il trend secondario sembra essersi invertito e Bitcoin ha segnato minimi e massimi crescenti, passando dai $ 17.500 ca. ai $ 25.000 ca. (+43%). Il rischio, però, è che questo possa essere uno dei tanti rimbalzi del “gatto morto” che susseguiranno per almeno il prossimo anno.
Dal punto di vista tecnico, la rottura dei minimi della scorsa estate ha creato una struttura sui top bearish molto forte e pronunciata, che, per la prima volta nella storia, realizza una candela annuale “bearish engulfing” che ingloba completamente il 2021.
Negli scorsi bull market, infatti, i ritracciamenti non superavano mai l’entità del rialzo precedente, ma rappresentavano piuttosto una normale correzione che, seppur violenta, era proporzionata alla forza della tendenza rialzista appena conclusa.
Insomma, il rischio è che questo rialzo possa essere una trappola per i compratori e non quindi l’inizio di una vera e propria inversione di tendenza con target i vecchi massimi storici.
Target ideale prima della fine del contro-trend potrebbe essere indicato dalla media mobile a 200 giorni (in zona $ 32.500), ma già nei prossimi giorni potremmo avere ulteriori indicazioni, in vista anche dell’attuale tentativo fallito di bucare verso l’alto il bordo superiore della nuvola Ichimoku ($ 25.000 ca.).