La sessione odierna è iniziata con un indebolimento del dollaro americano rispetto alle altre valute.
Il dollaro continua ad essere influenzato negativamente dalle continue rettifiche messe in atto dalla Federal Reserve su quando innalzare i tassi di interesse entro il 2017.
Inoltre, la correzione del movimento rialzista del green back è dovuta anche alle preoccupazioni sulla prima conferenza stampa del neo presidente Donald Trump, durante il suo discorso di insediamento del 20 gennaio, durante il quale le sue parole potrebbero deludere gli investitori, nel caso in cui dovesse esprimere preoccupazioni sulla forza della moneta statunitense.
I dati cinesi sull’inflazione, che sono stato rilasciati durante la sessione asiatica, non hanno dato una direzione univoca, ovvero l’indice dei prezzi al consumo è sceso mentre i prezzi alla produzione sono aumentati in modo significativo, per cui l’impatto dei dati pubblicati è stato molto limitato sul mercato.
Sul fronte australiano, invece sono stati pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio risultato peggiori del previsto, ciò ha contribuito a fornire al dollaro australiano una forte pressione negativa.
Dal punto di vista grafico, la fase di indebolimento del dollaro americano si evince anche analizzando il grafico daily del Indice del Dollaro, l’indice che misura la forza del green back rispetto ad un paniere delle maggiori valute tradate, il quale al momento si è allontanato dai massimi storici raggiunti a fine 2016 ed al momento staziona sotto il livello 102,00 ed esattamente a 101,86.
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