I mercati finanziari sono bloccati in un limbo dall’inizio della settimana, perché permangono le incertezze sulla guerra commerciale.
L’azionario asiatico ha chiuso in rosso, ha prevalso infatti l’avversione al rischio.
Il Nikkei ha chiuso piatto, mentre l’azionario cinese continua a soffrire, con il ChinaAMC CSI 300 (T:1575) in calo dell’1,03%.
Fra i mercati emergenti asiatici, le azioni indonesiane sono quelle che hanno sofferto di più, con l’indice JCI in calo dell’1,67%.
L’azionario europeo è stato piuttosto titubante in avvio di seduta, quindi forse il peggio è passato; la mancanza di buone notizie, però, potrebbe tradursi in ulteriore debolezza.
L’indice CBOE Volatility Index è sceso da 17,91 a 17,09 punti.
Sul forex, gli investitori continuano a preferire gli asset meno rischiosi.
Dopo aver guadagnato in modo diffuso ieri, stamattina il biglietto verde ha consolidato i rialzi e l’indice del dollaro si è stabilizzato intorno a 95,40.
Al momento l’indice testa l’area di resistenza chiave a 95,50 (massimo 21 giugno).
Visto la forte incertezza, non si può escludere un breakout; il dollaro si trova però in territorio d’ipercomprato nei confronti di gran parte delle altre valute, quindi è molto probabile una flessione.
L’EUR/USD sta testando il supporto che giace a 1,1510 (minimo 29 maggio e 21 giugno), l’USD/CHF non è riuscito a sfondare la resistenza a 0,9990 (massimo 18 giugno), mentre l’USD/JPY ha continuato ad annaspare fra 109,20 e 110,90.
In assenza di novità, il mercato rimarrà in modalità attendista.