Martedì a inizio giornata i future sul Future Petrolio Greggio WTI si muovono in direzioni contrastanti, con il WTI in leggero rialzo e il Brent in lieve calo.
Il movimento iniziale è probabilmente riconducibile alle prese di beneficio e alle quadrature di posizione che hanno fatto seguito al più forte rialzo delle ultime sei settimane registrato nella giornata di lunedì.
Alcuni trader sostengono che la risposta al tentativo di stringere la presa sul potere da parte del principe ereditario saudita e le crescenti tensioni fra il regno e l’Iran potrebbero essere state eccessive.
L’azione di prezzo di lunedì indica che gli speculatori potrebbero aver scontato un eventuale conflitto fra Iran e Arabia Saudita, con un conseguente calo significativo dei rifornimenti dalla regione.
Alcuni sostengono che, se la situazione dovesse degenerare, nel breve termine il prezzo del WTI potrebbe superare i $ 60 e quello del brent i $ 70.
Oltre agli eventi speculativi che coinvolgono l’Arabia Saudita, i trader rialzisti continuano a puntare i riflettori sulla sempre più probabile estensione degli attuali tagli alla produzione voluti dall’Opec oltre la scadenza del marzo
2018 in occasione della riunione che si terrà a Vienna, in Austria, il 30 novembre.
Gli acquirenti sono preoccupati per l’aumento di produzione negli USA, ma la scorsa settimana le società di trivellazione statunitensi hanno ridotto di otto unità il numero di piattaforme petrolifere operative, notizia che ha offerto supporto al mercato.
Martedì in tarda giornata i trader avranno l’opportunità di rispondere agli ultimi dati settimanali su domanda e offerta pubblicati dall’istituto americano per il petrolio.
Il rapporto dovrebbe secondo le previsioni segnalare un calo di petrolio pari a 2,8 milioni di barili, un prelievo pari a 2,176 milioni di barili alle scorte di benzina e di 2,1 milioni di barili a quelle di distillati.