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Petrolio: l’uso delle riserve strategiche difficilmente smuoverà l’OPEC+

Pubblicato 24.11.2021, 13:13
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 24 novembre 2021

Martedì 23 novembre, il governo Biden ha finalmente annunciato il tanto discusso piano per l’utilizzo del greggio delle riserve petrolifere strategiche (SPR) degli Stati Uniti. L’annuncio è stato dato in modo coordinato con numerose altre nazioni, come Regno Unito, India, Giappone, Corea del Sud e Cina.

WTI Weekly TTM

Ecco cosa dovrebbero sapere i trader a proposito di questa politica e come potrebbe influire sul mercato.

I dettagli

Il governo Biden ha annunciato l’utilizzo di 50 milioni di barili delle SPR. Equivale a circa due giorni e mezzo di consumi petroliferi statunitensi in base ai dati sulla domanda 2019.

Le SPR USA ammontano ad oltre 700 milioni di barili. 18 milioni dei barili che saranno a disposizione saranno venduti nell’ambito della legge di riconciliazione del bilancio approvata dal Congresso anni fa alla fine del secondo mandato Obama.

La decisione attuale semplicemente accelererà la vendita prevista di questi barili e dovrebbe essere completata entro il 6 dicembre. Altri 32 milioni di barili saranno resi disponibili in base ad un piano secondo cui le società possono acquistare barili dalle SPR con l’impegno di rifornirle in numero uguale, più volumi addizionali. I rifornimenti dovrebbero avvenire nel 2022, 2023 e 2024.

L’India ha deciso di usare 5 milioni di barili delle sue SPR, che ne contengono solo circa 39 milioni. Si tratta di poco più di un giorno di consumi per il paese in base ai livelli 2019.

Il Regno Unito consentirà agli enti commerciali di rendere disponibile un totale di 1,5 milioni di barili su base volontaria. Anche il Giappone intende utilizzare le riserve, ma la tempistica e la quantità non sono ancora state annunciate.

Potrebbero partecipare anche Cina e Corea del Sud, ma non hanno ancora preso una decisione sui dettagli.

Impatto sul mercato

I prezzi del greggio sono saliti dopo l’annuncio. Il WTI è balzato di ben il 2,6% ieri. Alcuni analisti credono che i prezzi dei future siano saliti per via della promessa di vendere greggio alle SPR in futuro.

Altri ritengono che siano saliti perché il mercato aveva messo in conto la notizia e forse si aspettava la disponibilità di una quantità maggiore. Alcuni osservatori dei mercati si aspettano una risposta dall’OPEC+.

Ancor prima della decisione sulle SPR, GasBuddy aveva previsto che i consumatori negli USA potrebbero vedere un calo dei prezzi della benzina di 15-30 centesimi al gallone nelle prossime settimane. Tuttavia, non si aspetta un calo immediato dei prezzi della benzina considerato che questa settimana si festeggia il Ringraziamento, uno dei periodi in cui si viaggia di più negli Stati Uniti.

Reazione dell’OPEC+

Finora, la reazione dell’OPEC+ è stata invariata. Si pensa che potrebbe “vendicarsi” e sospendere gli aumenti della produzione da 400.000 bpd in occasione del prossimo vertice, che sarà giovedì prossimo, 2 dicembre. Questo per via di un titolo di Bloomberg basato su una dichiarazione del Forum Internazionale sull’Energia, con sede a Riad.

Secondo quanto riportato da S&P Global Platts, l’OPEC non sarebbe preoccupata per l’utilizzo delle SPR da parte di USA e Cina. Un delegato OPEC avrebbe affermato:

“Non ci sono preoccupazioni al momento circa l’utilizzo delle riserve strategiche da parte di USA e Cina, perché nell’eventualità di un mercato in esubero l’OPEC+ ha l’opzione di decidere di non aumentare o di ridurre la produzione”.

Il ministro del petrolio degli EAU Suhail Mazrouei non pensa che l’OPEC+ cambierà i suoi piani. “Al momento, ci incontreremo il 2 [di dicembre e] osserveremo i fatti, osserveremo i volumi sul mercato e prenderemo la decisione in base ai fatti”, riporta S&P Global Platts.

È possibile che, durante il vertice virtuale della prossima settimana, l’OPEC+ decida che è appropriato mettere in pausa gli aumenti della produzione. Tuttavia, tale decisione probabilmente sarebbe basata su fattori che l’OPEC+ ritiene più importanti per il mercato, in particolare le scorte petrolifere globali e la domanda dalla Cina.

L’utilizzo delle SPR da parte degli USA probabilmente non avrà alcun ruolo in questa decisione. Se l’OPEC+ dovesse decidere di interrompere gli aumenti la prossima settimana, questa decisione sarà più utile a sostenere Biden politicamente che ad influire sui prezzi. La Casa Bianca di Biden avrebbe un grande successo in termini di visibilità se riuscisse a far cambiare i piani all’OPEC+.

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