Il Petrolio Greggio ha chiuso la sessione giornaliera di ieri su posizioni fortemente "long" a 43,93$ per barile.
Il report dell'Energy Information Administration (EIA) sulle scorte di greggio hanno registrato riserve pari a 2,080 milioni di barili contro la previsione di 2,400 milioni.
Ovviamente questi dati hanno fatto tirare un forte sospiro di sollievo al prezzo dell'oro nero, in quanto si è evitato al momento il pericolo di un eccesso di giacenze. Inoltre, questo trend rialzista del Crude Oil ha influenzato decisamente l'andamento degli indici durante la sessione Asia/Pacifico di questo giovedì che hanno chiuso in "up".
In particolare, possiamo osservare che:
1. l'indice australiano S&P/ASX 200 ha chiuso con il +1,09%;
2. il Nikkei 225 ha guadagnato il +2,70%;
3. il KOSPI ha raggiunto a +0,80%;
4. l'Hang Seng ha registrato il +1,82%.
Al momento di questa rilevazione, dallo studio del grafico relativo al Petrolio Greggio su time frame settimanale, risulta che:
1. le medie mobili esponenziali a 5 e a 9 periodi si confermano i due principali supporti dinamici a 40,59$ ed a 38,69$ per barile;
2. l'indicatore RSI lavora al di sopra della media mobile a 9 periodi e si porta a 59,28 punti, confermando che le forze rialziste dominano decisamente il mercato.
Lo studio su time frame giornaliero, inoltre, evidenzia che:
1. le medie mobili esponenziali a 5 ed a 10 periodi confermano, senza alcun dubbio, il trend rialzista con i due forti supporti dinamici a 42,53$ ed a 41,44$;
2. l'indicatore RSI incrocia al rialzo la media mobile a 9 periodi e si colloca a 67,33 punti con i compratori che sono riusciti ad imporsi decisamente sul mercato, superando l'ostacolo delle forze ribassiste di lunedì scorso, così come abbiamo già pubblicato nell'articolo "Petrolio: analisi della settimana dopo il vertice di Doha".
Le stesse considerazioni valgono per il Brent.
In conclusione, il fallimento del vertice di Doha non ha impattato in maniera incisiva sul prezzo del Crude Oil e lo scongiurato pericolo di un eccesso di giacenze ha dato la possibilià di mantenere il trend in "up".
Va osservato che, prima della conclusione di questa sessione settimanale, sarà rilevante la pubblicazione dei report:
1. della Federal Reserve Bank of Philadelphia sull'indice Philadelphia Fed Manufacturing Index, i cui dati, che saranno divulgati nelle prossime ore, possono rafforzare od indebolire il dollaro americano, incidendo direttamente sul prezzo dell'oro nero, oltre che sui cross valutari;
2. sugli impianti trivellazione USA Baker Hughes.
Questi saranno i due principali "market mover" da tenere sotto osservazione.