Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Potrà, visto quanto sta accadendo da ieri sera sui mercati, il primo discorso di Jerome Powell invertire definitivamente il trend del dollaro?
L’ottimismo espresso sull’andamento dell’economia ha sostanzialmente dato vigore al biglietto verde, ma va detto che sostanzialmente non ha aggiunto nuovi elementi rispetto a quanto già sapevamo.
Ciò che probabilmente ha destato un po’ di preoccupazione negli investitori, specie sull’equity, è il fatto che i rialzi dei tassi potrebbero essere 4 e non 3 (pur non dichiarandolo apertamente non s’è detto contrario a una prospettiva di questo tipo).
Chiaro che i rendimenti obbligazionari ne hanno subito risentito, salendo, non trascuriamo il fatto che Powell è convinto che l'inflazione si stia ora avvicinando all'obiettivo del 2% e che i salari siano destinati a crescere ulteriormente anche alla luce delle recenti misure governative d’espansione fiscale.
Dando un’occhiata all’Indice del Dollaro troviamo una resistenza in area 90,55, una chiusura al di sopra di tale livello confermerebbe prospettive rialziste a breve termine, ma il trend di lungo è evidente come sia ancora ribassista.
Per intenderci, potrebbe subentrare un rialzo consistente a breve termine, nel lungo potrebbero confermarsi le vendite.
Se andiamo ad analizzare alcuni cambi importanti, noteremo che siamo in vista di livelli supportivi importanti: 1.2090 su EUR/USD, 1.3765 su GBP/USD, 1300 dollari l’XAU/USD, resistenza a 108.30 per USD/JPY.
Passando all’azionario, il timore di un aumento dei tassi guidato dall'aumento dell'inflazione ha prodotto nuove vendite.
Nel corso della notte è stato rilasciato un importante dato cinese, il PMI, sceso più del previsto: il manifatturiero è sceso a 50,3, con un minimo da 18 mesi (51,4 il dato atteso, 51,3 l'ultimo rilascio), i servizi si attestano a 54,4 (55,3 l'ultima lettura).
Wall Street registrava forti perdite con il Dow in calo di circa 300 tick e l’SP 500 in calo del -1,3% a 2744 punti. Anche i mercati asiatici sono risultati deboli, con il Nikkei -1,4%, trend seguito ovviamente dagli europei anche in queste prime battute di giornata.
I trader, oggi, terranno d'occhio l'inflazione flash dell'Eurozona delle ore 11. Dopo che ieri l'inflazione tedesca ha mancato l’obbiettivo, oggi potrebbero subentrare cali più incisivi del previsto: l'IPC principale dovrebbe attestarsi sul + 1,2% (da + 1,3% il mese scorso), dato core al + 1,0% (+ 1.0% il mese scorso). Gli altri dati chiave di giornata saranno la lettura preliminare (la seconda) della crescita del PIL USA relativa al quarto trimestre 2017, che potrebbe scendere leggermente a + 2,5% (il dato annualizzato, da + 2,6% rispetto alla lettura precedente). Occhio, come al solito, alle scorte di petrolio delle ore 16:30 che per quanto riguarda il greggio dovrebbero confermare un rialzo pari a + 2,8 milioni di barili (la scorsa settimana ci fu un calo di 1,6 milioni di barili), distillati attesi -1,0 milioni di barili (-2,4 milioni la scorsa settimana) e scorte di benzina in calo di 1,0m (+0,3 m la scorsa settimana).