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Previsione utili Q1 compagnie aeree: pesano costi maggiori e rischio recessione

Pubblicato 12.04.2022, 12:51
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  • L’aumento dei carburanti ostacola il ritorno alla redditività
  • Molte compagnie rispondono tagliano la capacità e alzando i prezzi dei biglietti
  • I titoli delle compagnie aeree non rappresentano un ottimo investimento in questo contesto macroeconomico
  • Le compagnie aeree statunitensi rilasceranno gli utili del primo trimestre questa settimana e gli investitori vorranno vedere se l’aumento della domanda, dopo il crollo dovuto alla pandemia, sia bastato a spingere di nuovo la redditività.

    La domanda è risalita dopo che la diffusione della variante Omicron di questo inverno, l’aumento dei costi dei carburanti e i rischi di recessione avevano pesato sulle previsioni di crescita del settore. Negli ultimi tre mesi l’ETF U.S. Global Jets (NYSE:JETS) ha perso circa il 7%, cedendo i guadagni registrati precedentemente. Lunedì ha chiuso a 20,39 dollari.

    JETS Weekly Chart

    Nella ristrettezza degli energetici dovuta all’invasione russa dell’Ucraina, le compagnie aeree stanno ora proiettando il carburante per jet tra i 2,80 e i 3 dollari al gallone in questo trimestre, rispetto alle precedenti stime di circa 2,50 dollari. Il jet fuel costituisce circa il 20% - 25% delle spese operative annuali delle compagnie aeree.

    Questi numeri potrebbero potenzialmente vanificare gli sforzi della maggior parte delle compagnie aeree per tornare alla redditività dopo il crollo dei viaggi durante la pandemia del coronavirus.

    Tuttavia, alcune compagnie aeree rimangono ottimiste. La loro arma a breve termine è tagliare la capacità di posti, aumentando così i prezzi dei biglietti.

    Alcuni tra i principali vettori, tra cui United Airlines (NASDAQ:UAL) e American Airlines (NASDAQ:AAL), hanno tagliato le previsioni di capacità di posti nel primo trimestre, mentre Delta Airlines (NYSE:DAL) ha mantenuto la crescita al minimo del range precedente. Queste compagnie aeree hanno spinto le aspettative sui fatturati, per via di un aumento della domanda grazie al calo dei contagi da coronavirus.

    Sebbene le compagnie aeree potrebbero alzare le tariffe riducendo il numero dei posti disponibili, dovranno essere molto attente, in quanto i consumatori ora devono affrontare la minaccia dell’inflazione al massimo degli ultimi 40 anni.

    Un quadro più ampio

    Trend aerei incoraggianti non possono nascondere il fatto che le azioni delle compagnie aeree sono state un investimento piuttosto scarso negli ultimi anni. Ad esempio L’ETF JETS ha perso più di un quarto del suo valore negli ultimi cinque anni, mentre l’S&P 500 l’ha quasi raddoppiato.

    Inoltre, anche se i viaggi di piacere continuano a migliorare, c’è una piccola possibilità che il segmento dei viaggi d’affari, il più redditizio, possa tornare presto ai livelli pre-COVID.

    Gli analisti non sono entusiasti dei titoli delle compagnie aeree. Bank of America ha dichiarato che la domanda potrebbe superare l’offerta, in particolare durante i periodi di vacanza. Tuttavia, l’aumento dei costi dei carburanti continuerà a pesare sulle compagnie aeree.

    Delta in perdita

    Aprirà la stagione degli utili in questo settore Delta Airlines, che dovrebbe riportare una perdita per azione di 1,33 dollari, circa la metà dello stesso periodo dello scorso anno.  Le vendite dovrebbero schizzare a 8,74 miliardi di dollari, più del doppio rispetto allo stesso periodo nel 2021. Le azioni hanno chiuso lunedì a 38,21 dollari.

    DAL Weekly Chart

    Secondo le previsioni degli analisti, American Airlines, che rilascerà gli utili giovedì 21 aprile, potrebbe vedere un calo degli utili per azione a 2,44 dollari, mentre per le vendite è previsto un aumento a 8,63 miliardi di dollari. AAL ha chiuso lunedì a 16,97 dollari.

    AAL Weekly Chart

    Morale della favola

    La prossima fase di crescita per le compagnie aeree, che dipenderà dai viaggi d’affari, deve considerare molte incertezze, compresi i conflitti geopolitici e i rischi per la crescita globale, in un contesto di tassi d’interesse più alti. Inoltre, è improbabile che le imprese riprendano a far viaggiare i dipendenti quando l’inflazione è in aumento e i manager stanno cercando di tagliare i costi.

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