La produzione di gas naturale USA sta segnando massimi storici una settimana dopo l’altra. Ma le aspettative di un’impennata della domanda estiva e di GNL (gas naturale liquefatto) stanno impedendo ai prezzi del combustibile di cedere, gettando un’ancora di salvezza ai tori del mercato.
Le caverne sotterranee di immagazzinamento sono state riempite di gas, con il clima mite che fa sì che non ci sia bisogno di un’immissione della maggior parte della produzione per il riscaldamento o per il raffreddamento che viene generata ogni settimana, dopo averne usata una parte per l’elettricità.
Anche se la U.S. Energy Information Administration dovrebbe riportare un aumento delle scorte minore, pari a 85 miliardi di piedi cubici per la scorsa settimana, nel suo report sulle scorte e la domanda atteso alle 10:30 ET (14:30 GMT) di oggi (rispetto all’iniezione della scorsa settimana di 123 miliardi di piedi cubici), l’assottigliamento potrebbe essere un evento isolato.
Dan Myers, analista di Gelber & Associates, ritiene che le iniezioni delle scorte torneranno a tripla cifra nelle prossime settimane.
Con una domanda legata al clima virtualmente inesistente nelle aree chiave di consumo di gas come il Nordest degli Stati Uniti, i tori puntano invece sulla domanda estiva per i condizionatori. E prezzi più forti più in là passeranno ad un certo supporto a breve termine.
Previsti alti consumi di gas quando comincerà il caldo estivo
In una nota di ieri, Myers di Gelber scrive:
“Malgrado lo straordinario inizio della stagione di iniezione, Gelber si aspetta ancora che le scorte in magazzino incontrino difficoltà nel raggiungere i livelli della media quinquennale entro la fine della stagione”.
“I prezzi favorevoli e la volatilità relativamente bassa incoraggeranno alti tassi di generazione di energia da gas naturale una volta cominciato il caldo estivo”.
Myers afferma che anche le crescenti esportazioni di GNL potrebbero incidere sui tassi di iniezione.
Aggiunge:
“Inoltre, sebbene lo stato attuale di eccesso di scorte probabilmente continuerà a pesare sul mercato per la maggior parte di quest’anno, ci aspettiamo che la crescita della produzione più lenta e che la fase finale del completamento del GNL portino a prezzi spot più forti nel 2020, a poco meno di 3 dollari per mmBtu”.
Nella seduta di ieri, il contratto spot di giugno del gas naturale sull’Henry Hub del New York Mercantile Exchange è rimbalzato di 7 centesimi, quasi il 3%, a 2,610 dollari per mmBtu. L’impennata è stata registrata in previsione dell’aumento minore delle scorte che potrebbe emergere dai dati di oggi dell’EIA.
Consigliato “Strong Buy” nonostante la domanda per il clima discutibile
Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com indicano “Strong Buy” sul gas di giugno sull’Henry Hub, prospettando un’importante resistenza di 2,711 dollari, quasi il 4% in più rispetto all’attestazione di ieri.
Dominick Chirichella, direttore del rischio e del trading dell’Energy Management Institute a New York, attribuisce parte dell’immediata forza del mercato dei future allo short-covering sui recenti cali del prezzo.
Anche se la domanda a breve termine legata al clima è discutibile, Chirichella afferma che anomalie come un Sudest USA o le Grandi Pianure più freddi del normale stanno mantenendo supportato il contratto spot sull’Henry Hub.
I trader sono stati incerti su come prezzare il gas naturale nelle ultime settimane, con il mercato intrappolato nella “bassa stagione” tra la fine della primavera e il picco della domanda estiva, che comincerà non prima di metà giugno almeno.
Il clima della scorsa settimana è stato più caldo del normale, con solo 58 gradi giorno di riscaldamento (HDD) rispetto alla media trentennale di 49 sul periodo, secondo Reuters. Nella stessa settimana dello scorso anno sono stati registrati 40 HDD.
Gli HDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento di abitazioni e uffici.
GNL importante per il futuro del mercato dopo l’impennata del 2019
Scott Shelton, broker dei future energetici di ICAP a Durham, Nord Carolina, conferma la sua opinione rialzista sul gas in base alla situazione delle esportazioni di GNL.
Le esportazioni USA di GNL in Europa, in particolare, sono schizzate quest’anno, con un’impennata di oltre il 200%, dopo che il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha rassicurato il Presidente USA Donald Trump affermando che l’UE comprerà ancora combustibile dall’America.
L’Unione Europea ha promesso di raddoppiare i suoi acquisti di gas naturale liquefatto USA nei prossimi cinque anni, con il totale annuo che raggiungerà l’equivalente di 8 miliardi di metri cubici nel 2023, il doppio rispetto al tasso annuo attuale di importazione.
Ma nonostante l’aumento del GNL, Shelton ammette che “in generale, con la carenza di domanda per il clima, le informazioni del mercato sono tanto miste quanto lo è l’azione di prezzo”.