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Prudenza prima della riunione del FOMC

Pubblicato 27.10.2015, 10:50
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Market Brief

Gran parte dei mercati regionali asiatici si è mossa in territorio negativo, perché la spinta generata venerdì dalla PBoC, che ha deciso di allentare ulteriormente la sua politica, è scemata rapidamente. Anche l’imminente decisione sui tassi della Federal Reserve pesa sui mercati globali, intanto i partecipanti incassano i profitti e consolidano le loro posizioni. Sebbene il mercato non preveda che la Fed domani inizi a restringere la sua politica – dai tassi swap overnight si deduce una probabilità del 10% di un rialzo mercoledì – si seguirà con grande attenzione il comunicato che accompagnerà la decisione per capire il pensiero della Fed, visto che questa volta non ci sarà una conferenza stampa.

Solo l’azionario cinese è riuscito a chiudere la seduta in territorio positivo. Il Composite di Shanghai ha guadagnato un esiguo 0,14%, quello di Shenzhen lo 0,65%. In Giappone, il Nikkei 225 e il Topix hanno ceduto rispettivamente lo 0,90% e l’1,02%, anche se si prevede che venerdì, alla riunione semestrale, la BoJ aumenterà gli stimoli. Altrove, l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,11% mentre il Kospi sudcoreano ha perso lo 0,17%.

Dopo aver infranto la resistenza a 121,33 durante la seduta di venerdì scorso, l’USD/JPY è tornato sotto quota 121, perché il biglietto verde ha perso slancio in vista della riunione del FOMC. Al rialzo, si osserva una resistenza a 121,75 (massimo 28 agosto); al ribasso, c’è un debole supporto a 119,62 (minimo 22 ottobre), cui ne segue uno più forte a 118,07 (minimo 15 ottobre).

In Nuova Zelanda, la bilancia commerciale di settembre è stata foriera di sorprese. Il deficit commerciale è salito a 1.222 milioni di NZD dal deficit rivisto, pari a 1.079 mln, del mese precedente, cifra molto inferiore alla stima più contenuta, pari a 825 milioni di NZD. A settembre le esportazioni sono scese a 3,69 mld di NZD, rispetto ai 3,71 mld di NZD del dato rivisto al ribasso riferito al mese di agosto. Le importazioni, però, sono salite a 4,91 mld di NZD, rispetto alla cifra rivista al rialzo, pari a 4,79 mld di NZD, del mese precedente. Le esportazioni di latte in polvere, burro e formaggio (il comparto maggiore delle merci esportate dalla Nuova Zelanda) sono scese del 22% m/m, calo compensato in parte dall’aumento delle esportazioni di carne, che hanno fatto registrare un rialzo del 33% m/m. La coppia NZD/USD è scesa inizialmente a 0,6757, per poi rimbalzare e stabilizzarsi intorno a 0,6780. La coppia di valute dovrebbe muoversi lateralmente in vista della riunione della RBNZ di domani. La banca centrale neozelandese (RBNZ) dovrebbe mantenere invariato il tasso ufficiale al 2,75%, in attesa di altri dati economici e delle decisioni di altre banche centrali per poi procedere alla revisione della sua politica.

Oggi gli operatori monitoreranno la bilancia commerciale e l’IPP in Svezia; il PIL riferito al terzo trimestre nel Regno Unito; l’IPP manifatturiero in Brasile; gli ordini di beni durevoli, il PMI di Markit, l’indice sulla fiducia dei consumatori, l’indice sul manifatturiero della Fed di Richmond e l’indice S&P/Case-Shiller negli USA.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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