Il prossimo giovedì, la BCE annuncerà la sua decisione in materia di tassi che, secondo molti osservatori, rimarranno invariati.
Ci aspettiamo però vari annunci sulla politica monetaria. I recenti dati fondamentali indicano un miglioramento.
La crescita della produzione industriale è positiva (+2% a dicembre) e dall’inizio dell’anno è aumentata anche l’inflazione.
Secondo l’Eurostat, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HCPI) nell’Eurozona ha superato l’obiettivo del 2%. È la prima volta da quattro anni che l’obiettivo della banca centrale viene raggiunto, anche se l’inflazione di fondo è bloccata intorno allo 0,9%.
Crediamo che la divergenza fra le politiche monetarie della BCE e della Fed si stia materializzando, è molto probabile, infatti, che la prossima settimana ci sia un rialzo del tasso USA.
Per il momento la BCE rimane molto attiva.
Ricordiamo che, da aprile e fino alla fine dell’anno, la BCE inizierà ad acquistare 60 miliardi di bond rispetto agli 80 miliardi di prima.
Ciò non dovrebbe durare all’infinito, per effetto della scarsità di bond e del miglioramento dei dati.
Ecco perché crediamo che la BCE dovrebbe iniziare a parlare di un nuovo piano di politica monetaria per il 2018.
Il calo della disoccupazione e l’aumento dell’inflazione dovrebbero spingere i banchieri a pensare a un restringimento nel medio termine.
Le incertezze politiche dovrebbero rimanere in primo piano durante la riunione ed è chiaro che gli sviluppi futuri delle elezioni in Francia e Paesi Bassi impediranno alla BCE di modificare la politica monetaria di quest’anno.
EUR/USD
L'EUR/USD opera in modalità defilata. La resistenza oraria è data a 1,0679 (massimo 16/02/2017). Il supporto orario a 1,0521 (minimo 15/02/2017) è stato infranto. La struttura tecnica lascia presagire un ulteriore consolidamento al di sotto di 1,0600. A lungo termine, la croce della morte di fine ottobre rivela un ulteriore orientamento ribassista. La coppia ha violato il supporto chiave a 1,0458 (minimo 16/03/2015). La resistenza chiave giace a 1,1714 (massimo 24/08/2015). Si prevede che viaggerà verso la parità.
GBP/USD
La coppia GBP/USD ha violato il supporto a 1,2254 (minimo 19/01/2017). La resistenza oraria è data a 1,2570 (massimo 24/02/2017). La strada è spianata per un ulteriore declino. La struttura tecnica di lungo termine è ancor più negativa perché il voto sulla Brexit ha spianato la strada a un ulteriore declino. Il supporto di lungo termine a 1,0520 (01/03/85) costituisce un buon obiettivo. Una resistenza di lungo termine è costituita da 1,5018 (24/06/2015) e indicherebbe un capovolgimento a lungo termine nel trend negativo. Tuttavia, al momento ciò appare molto improbabile.
USD/JPY
La coppia USD/JPY evidenzia un interesse all’ acquisto limitato a breve termine dopo l'inversione dei minimi di base. La resistenza chiave è data a 115,62 (massimo 19/01/2016). La struttura tecnica suggerisce un ulteriore indebolimento verso 112,00. Siamo a favore a una polarizzazione ribassista di lungo periodo. Il supporto è ora dato a 96,57 (minimo 10/08/2013). Un aumento graduale verso l'importante resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002) appare assolutamente improbabile. Si prevede un calo ulteriore del supporto a 93,79 (minimo 13/06/2013).
USD/CHF
L'USD/CHF continua a migliorare in seguito al test del supporto a 1,0021. La resistenza oraria è implicata dal rimbalzo superiore del canale ascendente. La resistenza oraria è data a una distanza di 1,0344 (massimo 15/12/2016). Si prevede un ulteriore consolidamento. Nel lungo periodo, la coppia scambia ancora nella fascia dal 2011, nonostante alcune turbolenze generate dalla rimozione dell’ancoraggio del CHF da parte della BNS. Il supporto chiave giace a 0,8986 (minimo 30/01/2015). Dalla rimozione dell’ancoraggio di gennaio 2015, la struttura tecnica favorisce tuttavia un’impostazione rialzista di lungo termine.