I dati PMI Flash possono aprire una finestra sulle tendenze di crescita future. Il grande riscontro dai dati di ieri è che la lunga controversia tra Stati Uniti e Cina sta causando problemi piuttosto seri. Il settore manifatturiero è in sofferenza anche negli USA e in particolare il dato sui nuovi ordini evidenzia una contrazione. Cosa che non succedeva dal 2009. Ora c’è chi è pronto a scommettere che le ultime vicissitudini tecnologiche possano avere delle ripercussioni importanti anche nel settore dei servizi.
Un rallentamento economico globale sembra ormai certo e le misure protezionistiche dell'amministrazione statunitense potrebbero accelerare il processo. Le PMI del Giappone e della zona euro sono deboli, ma ora anche gli USA non sono più così brillanti. La reazione a tutto ciò, ieri, è stata lo spostamento di liquidità verso asset rifugio. Il rafforzamento dello yen, del franco svizzero e dell’oro sono chiari segnali di preoccupazione, così come i rendimenti obbligazionari in netto calo. Il rendimento del decennale USA è sceso sotto il 2,34%, ovvero su livelli che non si vedevano da dicembre 2017 e le ripercussioni sul dollaro non si sono fatte attendere.
Dopo aver raggiunto livelli che non si vedevano da maggio 2017, l'Indice del dollaro si è ritirato bruscamente. Potrebbe trattarsi di una mossa di breve termine, ma il sentiment pare stia cambiando. La Federal Reserve come ben sappiamo resta alla finestra, in attesa dei dati, ed è probabile che il dollaro resti comunque un asset rifugio appetibile in un contesto di debolezza internazionale. Per quanto riguarda invece l’azionario si scorgono segnali di debolezza più preoccupanti. Come reagiranno i tori nei prossimi giorni sarà cruciale.
Wall Street ha chiuso in netto ribasso con l’S&P 500 -1,2% a 2822 punti. I futures statunitensi hanno invece aperto la mattinata in rialzo del + 0,3% e sui mercati asiatici c’è stata una certa stabilità col Nikkei -0,3% e lo Shanghai Composite + 0,1%. Nel forex, detto del Dollaro, EUR e GBP questa mattina continuano a guadagnare terreno (registriamo le dimissioni della May, che arriveranno ufficialmente il prossimo 7 giugno), mentre le valute legate alle materie prime sono un po’ sotto pressione. Il rimbalzo dell'oro è dovuto al movimento del dollaro, mentre il petrolio ha trovato supporto dopo aver perso quasi il 6% in una sola sessione.
Per quanto riguarda i dati macro economici di oggi segnaliamo vendite al dettaglio UK meglio del previsto, mentre nel pomeriggio l'attenzione si rivolgerà agli ordini di beni durevoli statunitensi di aprile, per i quali si prevede una crescita di + 0,2% su base mensile (+ 0,3% a marzo).