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Rallenta il mercato del vino da investimento ma rimane al +4,8% YTD

Pubblicato 11.08.2022, 12:17
HK50
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In controtendenza rispetto ai mercati finanziari, che nel mese di luglio hanno segnato un corposo rimbalzo, andando a coprire le perdite di un disastroso giugno, per la prima volta da inizio anno l’indice dei vini da investimento Liv-Ex 100 segna una performance negativa. Si tratta solo di una leggera correzione, pari al -0,3%, che porta il rendimento YTD al +4,8%, ancora nettamente positivo rispetto agli indici azionari, ed è la prima performance mensile negativa da giugno 2020.

Andamento storico Liv-Ex 100; fonte Liv-Ex

In una situazione macroeconomia ancora estremamente incerta, il vino da investimento si è per ora rivelato un porto sicuro in questo 2022, dato che anche storicamente tende a fornire buoni risultati in momento di elevata incertezza e forte inflazione. Il mese di agosto, come per tutti i mercati sarà un mese poco mosso e senza grossi spunti, sia al rialzo che al ribasso, mentre i crescenti timori di recessioni che si stanno diffondendo i tutti i paesi, potranno mettere alla prova il mercato con l’arrivo dell’autunno.

I vini Grand Cru del Comte Georges de Vogüé sono stati tra i migliori a luglio, con Bonnes Mares 2018 e Musigny Vieilles Vignes 2018 ai primi posti. Anche Dom Pérignon 2008 era in cima alla lista, con un aumento di valore del 17,3% da inizio anno, in particolare sui grandi formati. Le magnum di Dom Pérignon 2008 ottengono in media un premio del 18% rispetto alle bottiglie standard, mentre le jeroboams ottengono un premio del 145%.

Nel secondo trimestre, l’andamento dei vini da investimento ha battuto la maggior parte delle asset class, con l’eccezione del petrolio, che ha toccato i suoi massimi di periodo a 130$ e l’indice Hang Seng, che ha visto un parziale recupero del mercato cinese con la fine dei lockdown dovuti al Covid. 

 Andamento indici 2Q; fonte Liv-Ex
Per quanto riguarda invece il mercato italiano, un breve focus sui Supertuscan che hanno tutti sovraperformato l’indice Italy100 (Sassicaia, Tignanello, Ornellaia, Solaia e Masseto). In particolare Tignanello, il best performer, ha registrato un incremento medio annuo del 17,4% negli ultimi tre anni, con Sassicaia che lo segue a ruota al +16,10% annuo. L’annata più venduta di Sassicaia è stata la 2018, mentre per Tignanello la 2019. Nonostante Ornellaia sia quello che è salito meno negli ultimi tre anni con un rendimento del 13,3% annuo, è il Supertuscan con la performance maggiore da inizio anno (+23,6%).

La forza dei Supertuscan è dovuta al potere del loro marchio e all’iconicità che la Toscana si è ritagliata nel panorama enologico mondiale, oltre alla loro economicità. Il prezzo medio per cassa (12x75) di uno di questi Supertuscan è pari a £2.686 (Tignanello il più economico a £1.113 e Masseto il più costoso a £6.270). Al contrario, i vini della zona del Barolo inseriti nel Liv-Ex Italy100 hanno un prezzo medio di $5.344, con il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno che costa in media £10.464.

 Andamento Supertuscan; fonte Liv-Ex

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