Continua il rally dei metalli sulla scia delle speculazioni sulla spesa per le infrastrutture del presidente Trump e del calo delle scorte a livello mondiale.
Il Rame ha raggiunto il massimo da una settimana e sta sfidando livelli che non si vedevano dal crollo del comparto dei metalli comuni.
In Asia, il contratto front month sul rame ha raggiunto i 269,90 USD, cifra inferiore di appena cinque dollari rispetto al massimo visto di recente. Tuttavia, i fattori che stanno facendo apprezzare il metallo sono molto tirati. Gli investitori scommettono sul fatto che la generosa spesa fiscale del presidente designato USA (che dovrebbe avvicinarsi ai mille miliardi di USD) spingerà la crescita e farà diminuire la disponibilità, perché la Cina comprerà il metallo come protezione per lo yuan. Inoltre, il momentum rialzista ha innescato la domanda di fondi che seguono la tendenza, facendo aumentare le pressioni all’acquisto.
Paradossalmente, nonostante l’USD forte, i metalli industriali continuano ad apprezzarsi.
Tuttavia, come per questo rally, a nostro avviso le ragioni legate ai fondamentali sono molto deboli.
Gli operatori osservano il mondo attraverso le lenti degli stimoli fiscali, e ora i dati marginali degli USA vengono considerati solidi.
In effetti, il recente aumento del 4,8% degli ordini di beni durevoli rappresenta una cifra solida, ma l’indicatore predittivo sulle vendite di nuove abitazioni è sceso al -1,9% m/m, per effetto dell’incertezza che ha preceduto le elezioni e del recente aumento dei tassi sui mutui.
Siamo quindi restii a prevedere un aumento delle aspettative d’inflazione nel lungo termine sulla base del potenziale stimolo fiscale di Trump (che, nei fatti, è tutt’altro che certo).
In secondo luogo, anche se i cinesi stanno comprando grandi quantità di rame per proteggersi da un deprezzamento dello yuan, i dati mostrano che la crescita delle forniture rimarrà elevata.
Anche le voci secondo cui lo Shanghai Future Exchange (ShFe) aumenterà i margini e i limiti sulle operazioni per gran parte dei metalli comuni (fra cui rame, piombo, zinco, stagno e alluminio) contrastano l’attuale rally dei prezzi.
Se sul mercato non arriverà una domanda vera, crediamo che il rally in corso sarà speculativo e insostenibile.
Consideriamo il rally dei metalli comuni come un’opportunità per ricaricare corti sulle materie prime.