La reazione del mercato alla vittoria di Trump è stata simile a quella successiva al voto sulla Brexit.
Gli investitori hanno venduto gli asset rischiosi, acquistando beni rifugio.
Tuttavia, come in qualsiasi reazione dettata dal panico, i mercati hanno compiuto rapidamente un rimbalzo, l’EUR/USD è tornato a 1,1060 dopo aver toccato quota 1,13 all’avvio della seduta europea.
Anche il peso messicano, che aveva perso fino al 13%, ha iniziato a riprendersi.
Ciò nonostante, prevediamo che le pressioni a vendere sul peso rimarranno elevate, perché è ancora assai incerto se Trump terrà fede alle promesse fatte durante la campagna elettorale, soprattutto quelle riguardanti il Messico e la rinegoziazione dei trattati internazionali.
Stamattina solo un paio di mercati azionari stanno ampliando i guadagni: si tratta della borsa svizzera e di quella russa.
La prima è stata spinta dalla ripresa delle aziende farmaceutiche che la scorsa settimana sono state oggetto di pesanti vendite, quando il mercato scontava ancora una vittoria di Clinton.
Novartis AG (SIX:NOVN) guadagna il 4,30%, Roche Holding AG (SIX:ROG) è lievitata del 4,15% e Galenica AG (SIX:GALN) del 4,60%.
Lo SPI ha raggiunto 8.563,05 punti, in rialzo dello 0,83% sulla seduta.
Le azioni russe hanno trovato richieste migliori in previsione di un miglioramento delle relazioni fra gli USA e la Russia con il presidente Trump.
L’indice MICEX ha guadagnato l’1,62%.