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Recupero postelettorale in Turchia spazzato via in un baleno

Pubblicato 12.08.2014, 15:33
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Il recupero postelettorale in Turchia ha vita breve, malgrado la vittoria a chiare lettere di Erdogan (circa il 52%). In realtà, il tasso di partecipazione è rimasto molto basso (75%), in quanto un quarto degli elettori non avrebbero trovato candidati a loro congeniali (tra i tre proposti). Pertanto le elezioni presidenziali (con tanto di esito vittorioso) non sono riuscite a ripristinare l'idea di stabilità politica in Turchia. Fitch, l'agenzia leader del rating,ha dichiarato che la vittoria di Erdogan ha fatto "poco per ridurre il rischio politico della Turchia", aggiungendo che i rischi politici dovrebbero pesare sul tasso sovrano del paese. Secondo l'agenzia, le "percepite tendenze autoritarie" del neoeletto presidente Erdogan non possono che espandersi corroborate dal suo potere politico. L’avvertimento di Fitch mantiene gli investitori stranieri in allerta. I rendimenti del governo turco tengono quota terra a livelli preelettorali; lo spread a 2 e a 10 anni si appiattisce in modo significativo dall’aumento della curva di breve termine di fine luglio. Le tensioni politiche in Turchia sono ben lungi dall'essere risolte con l’elezione del neopresidente Erdogan che intende cambiare la Costituzione per assegnare maggiori poteri al ruolo di presidente, malgrado una chiara maggioranza sia contro tali emendamenti. Il più grande timore è costituito dalla frammentazione nel centro della società turca.
Oltre alla dimensione politica le pesanti pressioni esercitate da Erdogan per tassi più bassi costituiscono un'altra grande preoccupazione per gli investitori. Nonostante le pressioni inflattive, la Banca centrale turca ha tagliato i tassi di riferimento di 175 punti base nelle ultime tre riunioni. Grazie a flussi internazionali di capitale a favore delle strategie di carry, la BCT avrebbe potuto agire in linea con l'AKP al potere per rilanciare l'economia attraverso tassi inferiori; però tutti sapevano che la situazione non sarebbe durata a lungo. Con una forte impostazione da falco da parte della Fed e con l’intensificarsi dei colloqui sulla tempistica di normalizzazione della Fed, l'appetito per l’USD detiene un’unica direzione a lungo termine. Quella della Turchia è una tra le valute USD-sensibili, a causa del profondo disavanzo delle partite correnti e dell’alta dipendenza dall’energia. Il periodo di normalizzazione della Fed sarà probabilmente il più pernicioso per la TRY.
Le prospettive per la lira turca suggeriscono un impatto indesiderato sull'inflazione della Turchia. I dati di luglio hanno mostrato che i prezzi al consumo “core” hanno segnato un improvviso deterioramento al 9,32%, soprattutto a causa dei prezzi dei prodotti alimentari. Secondo il presidente Erdogan, il deterioramento dell’inflazione è dovuto ad alti tassi di interesse (in linea con le teorie alternative neo Fisheriane). Naturalmente, gli investitori alla ricerca di rendimenti reali redditizi non comprano tale idea; i rendimenti turchi dovrebbero non solo coprire l'inflazione elevata, ma anche il premio legato al rischio elevato a causa della situazione geopolitica del paese (in particolare con Isis in territorio di espansione ad est del confine turco).
L’USD/TRY è scambiato attualmente oltre la MM a 200 giorni(2,1342) e si prevede uno spostamento più elevato in linea con le altre valute dei paesi emergenti. Data la situazione macroeconomica e geopolitica della Turchia, riteniamo che una divergenza positiva sembra improbabile in questo momento. I paesi emergenti con fondamentali macro simili sembrano meglio posizionati in vista delle pubblicazioni della Fed, con in testa il Brasile che spiana la strada a una normalizzazione della Fed da ormai oltre un anno.
Nei mercati delle opzioni, i compratori dominano oltre2,1500 per il prossimo mese. L'accentuazione della parte anteriore della curva sovrana della Turchia dovrebbe limitare la flessibilità per un maggiore tasso di interesse nel corso delle prossime riunioni. Detto ciò, non escludiamo un ulteriore allentamento della BCT, soprattutto a causa di pressioni esterne. Ci manteniamo defilati rispetto alla TRY e agli asset TRY.

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The Risk Today:


EUR/USD L’EUR/USD continua a tenere ai minimi. Con la vicinanza del supporto chiave a 1,3296 è auspicabile un rimbalzo a breve termine. Le resistenze si attestano a 1,3444 e a 1,3503 (minimo 05/06/2014). Un supporto oraria si trova a 1,3333 (minimo 06/08/2014). A più lungo termine, la coppia EUR/USD è in una successione di massimi e minimi inferiori dal maggio 2014. Il rischio di ribasso è dato da 1,3210 (secondo segmento ribassista dopo il rimbalzo da 1,3503 a 1,3700). A 1,3296 (minimo 07/11/2013) c’è un supporto importante. Una resistenza chiave si attesta a 1,3549 (massimo 21/07/2014).
GBP/USD La coppia GBP/USD permane debole, come si può osservare dai recenti minimi (1,6775 intragiornaliero). Il recupero rialzista perde rapidamente momentum. È necessaria una rottura della resistenza a 1,6893 (massimo 01/08/2014) per far presagire un esaurimento delle pressioni di vendita a breve termine. Un'altra resistenza può essere trovata a 1,6955 (massimo 30/07/2014). A più lungo termine, la rottura della resistenza principale a 1,7043 (massimo 05/08/2009) richiede un’ulteriore forza. S’intravedono resistenze a 1,7332 (si veda il ritracciamento del 50% della flessione del 2008) e a 1,7447 (minimo 11/09/2008). Un supporto chiave staziona a 1,6693 (minimo 29/05/2014, si veda altresì la MM a 200 giorni).
USD/JPY L’USD/JPY si è irrobustito, ma la pressione al ribasso permane. La scorsa settimana il supporto orario a 101,72 è stato infranto. Un altro supporto inferiore si trova a 101,32, mentre un supporto chiave è pari a 101,07. Le resistenze orarie possono essere trovate a 102,00 (minimo 07/08/2014) e a 102,46 (massimo 07/08/2014). Viene favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 99,57 (minimo 19/11/2013). Tuttavia, è necessaria una rottura al rialzo dalla fase di consolidamento in corso tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 per una ripresa del trend rialzista di fondo. Un'altra resistenza può essere trovata a 104,13 (massimo 04/04/2014), mentre una resistenza maggiore si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USD/CHF L’USD/CHF visualizza quotidianamente diverse ombre significative superiori nei pressi della resistenza a 0,9107, il che lascia presagire robuste pressioni di vendita attorno a questi livelli. Monitorare il supporto a 0,9041 (minimo 01/08/2014), con una rottura che invaliderebbe la struttura tecnica rialzista di breve termine. Altri supporti possono essere trovati a 0,9008 (minimo 24/07/2014) e a 0,8969 (minimo 17/07/2014). In un ottica di più lungo termine, i recenti miglioramenti tecnici richiedono la fine della grande fase correttiva iniziata nel luglio 2012. Il potenziale di rialzo a lungo termine implicato dalla formazione di doppio fondo è a 0,9207. Inoltre, la rottura della resistenza a 0,9037 fa presagire un nuovo segmento al rialzo (richiamando quello iniziato l’8 maggio) con un potenziale rialzo fino a 0,9191. Di conseguenza, prevediamo un test della forte resistenza a 0,9156 (massimo 21/01/2014).

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