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I rendimenti delle obbligazioni a lunga scadenza USA sono aumentati bruscamente nella giornata di ieri, la ragione è dettata dal dato ISM che ha riflettuto una forza dell’economia notevole e l’impatto positivo della riforma fiscale Trump. L'ISM non manifatturiero ha raggiunto il livello 61,6, ovvero il massimo dal 1997 ad oggi, sostenuto da una forte componente occupazionale. Tal dato ha controbilanciato gli aumenti dei tassi del FOMC, appena ieri avevamo scritto che le obbligazione restavano su rendimento analoghi ai giorni che precedevano la FED.
Va detto però che la forza innescata dall’ISM può risultare di breve durata e chi volesse approfittare della situazione è bene lo facia subito. Il rendimento del Tesoro USA a 10 anni è aumentato di oltre 10 punti base in un sol giorno e di ulteriori 5 punti a inizio giornata odierna. Siamo così arrivati ai massimi da maggio 2011. Abbiamo così registrato un netto miglioramento della curva dei rendimenti e con una mossa così forte sui differenziali dei tassi il dollaro ha guadagnato terreno su tutti i fronti. Dimenticate, o quasi, le tensioni sul debito italiano gli operatori sembrano ora maggiormente orientate sulla forza economica degli Stati Uniti e qualora dovessero arrivare buone notizie dal rapporto sui salari di domani, potremmo assistere a un cambiamento di sentiment definitivo. Almeno da qui a fine anno.
Wall Street ha chiuso marginalmente in rialzo col Dow + 0,2%, mentre l’SP500 ha guadagnato un paio di tick, + 0,2% a 2925 punti. I futures, al contrario, hanno perso mezzo punto percentuale e ciò ha pesato sui mercati asiatici (Nikkei -0,5%, mentre la Cina è chiusa per la Golden Week). I mercati europei dopo l’accelerazione al ribasso in apertura stanno provando a recuperare terreno. Nel forex sembra esserci una pausa nella forza del dollaro con inevitabili prese di profitto dopo il rally di ieri, mentre è interessante constatare come l’australiano e il Kiwi restano fortemente sotto pressione. Sul fronte materie prime abbiamo un consolidamento dell'oro e dell'argento, mentre il petrolio perde nuovamente qualcosa dopo il significativo apprezzamento di ieri post scorte.
Il calendario economico proporrà una giornata interlocutoria con solamente gli ordini di fabbrica USA alle ore 16, che dovrebbero crescere del 2,1% sul mese di agosto (dopo un calo dello 0,9% il mese scorso).