Gli ETF monetari rendono il mercato del forex più accessibile ai partecipanti dei mercati. Le persone possono comprare o vendere un fondo monetario in maniera simile a come si fa con un ETF azionario.
Ciononostante, le valute si comportano in modo diverso dalle azioni delle compagnie, in quanto le loro oscillazioni possono essere rapide, grosse e solitamente imprevedibili. Variazioni nei tassi di interesse nazionali ed esteri, livelli del debito e deficit commerciali della nazione, nonché sviluppi economici e politici globali e regionali sono tutti aspetti che influiscono sul valore di una valuta. Di conseguenza, i potenziali investitori devono considerare varie dinamiche forex prima di impegnare il capitale su un ETF monetario.
Di recente, abbiamo parlato dell’Invesco CurrencyShares® British Pound Sterling Trust (NYSE:FXB) che replica il prezzo della sterlina contro il dollaro USA. Oggi parleremo invece dello yen, la valuta nazionale del Giappone, paese con il prodotto interno lordo (PIL) più alto del mondo, dopo USA e Cina.
Nonostante la dimensione dell’economia, il Giappone ha registrato tassi di crescita economica bassi dal 1990, quando il mercato azionario e quello immobiliare del paese sono crollati. Da allora, ha adottato continue politiche fiscali per sostenere l’economia.
Nello scorso anno, il governo ha implementato inoltre numerose misure per alleviare gli effetti avversi della pandemia. Nel secondo semestre del 2021, Deloitte stima che la crescita economica del Giappone “accelererà, grazie ai considerevoli stimoli fiscali, in patria e all’estero”.
La maggior parte dei lettori conosce la valuta del paese con l’abbreviazione JPY e si tratta di una delle valute in corso legale più scambiate al mondo (dopo il dollaro USA e l’euro). In Asia, lo JPY è la valuta più scambiata.
Molti trader considerano lo yen una valuta rifugio, soprattutto quando temono che i titoli azionari globali possano stare per crollare. La potenziale forza dello yen solitamente significa avversione al rischio in tutto il mondo. Quindi gli investitori potrebbero andare long sullo yen come rifugio per il portafoglio, mantenendo al contempo un portafoglio azionario.
Il grafico seguente mostra la correlazione tra USD e JPY dal 2007. I lettori noteranno il calo del dollaro durante la Grande Recessione di oltre un decennio fa.
Grafico settimanale USD/JPY
Una ricerca di American Express indica:
“Lo yen giapponese, un altro importante rifugio, è stata l’unica valuta asiatica ad apprezzarsi durante la Grande Recessione, con un impatto sull’economia globale e cambiando l’equilibrio di potere sui mercati FX globali. Secondo le notizie della CNN all’epoca della crisi, poiché il Giappone è un importante esportatore di merci, uno yen forte potrebbe “gettare nello scompiglio i mercati mondiali” ed influire ulteriormente sulla stabilità economica e finanziaria dell’intera economia globale”.
Tenendo a mente questi aspetti, ecco l’ETF di oggi.
Invesco CurrencyShares Japanese Yen Trust
- Prezzo attuale: 86,76 dollari
- Range su 52 settimane: 85,08 - 92,01 dollari
- Rendimento dividendo: non disponibile
- Percentuale di spesa: 0,40% all’anno
L’Invesco CurrencyShares® Japanese Yen Trust (NYSE:FXY) replica la performance di prezzo dello yen giapponese. Il fondo ha cominciato gli scambi nel 2007 e gli asset gestiti sono pari a 159,5 milioni di dollari.
Grafico settimanale FXY
Sull’anno in corso, il fondo è crollato di oltre il 5%. L’ETF ha segnato un massimo di 52 settimane ad inizio gennaio. In altre parole, dal momento che le vaccinazioni hanno preso ritmo in molti paesi, il mercato probabilmente vedrà un calo dei rischi globali, il che potrebbe spiegare il calo di valore dello JPY.
Alcuni lettori potrebbero comparare i movimenti dello JPY a quelli dell’indice Nikkei 225, il principale indice azionario giapponese. A gennaio 2021, l’indice ha segnato un massimo di 30 anni. Da allora è scambiato lateralmente.
Grafico settimanale Nikkei 225
Guardando al futuro, gli investitori che si aspettano una debolezza fondamentale dell’economia globale potrebbero andare long su FXY, ad esempio, come rifugio per i loro possedimenti azionari. Tuttavia, dovranno anche tenersi aggiornati sugli sviluppi in Giappone, compresi PIL, tasso di inflazione e prezzi al consumo.
Infine, i trader a breve termine ribassisti sullo yen giapponese contro il biglietto verde potrebbero pensare di usare un ETF a leva ed inverso come il ProShares UltraShort Yen (NYSE:YCS). Potrebbe essere adatto ai trader esperti che puntano ad un ritorno che sia il doppio di quello del sottostante (la performance di prezzo dello yen giapponese contro il dollaro USA) in un singolo giorno. Finora, sull’anno, YCS è schizzato di oltre l’11%.
Grafico settimanale YCS
Come abbiamo detto, questi ETF possono essere dei validi strumenti di investimento. Tuttavia, è cruciale che i partecipanti dei mercati siano consapevoli che chi detiene ETF a leva per periodi superiori ad un giorno si espone ad un grosso rischio. Di conseguenza, questi fondi non vanno bene per i portafogli buy and hold a lungo termine.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.