Market Brief
Ci aspettavamo una posizione dovish, come si aspettava il mercato, da parte del presidente della BCE ma non ci aspettavamo che Mario Draghi tirasse fuori l'artiglieria pesante. Il Presidente della BCE ha dichiarato che la Banca Centrale Europea ha discusso la possibilità di tagliare il tasso di deposito e che potrebbe forse aggiustare “le dimensioni, composizione, e durata” del suo programma di acquisto di bond. Osservando gli ampi movimenti verso il basso dell'EUR e il rialzo dei mercati azionari, sembra che il mercato non abbia ancora prezzato questo messaggio così dovish. La coppia EUR/USD è scesa di due figure e mezzo o 2,25% a $1,11, tracciando un fresco minimo a 2 mesi. I titoli azionari europei si sono innalzati bruscamente dappertutto grazie alla prospettiva di tassi di interesse più bassi e/o un ulteriore stimolo. Seguendo il tono della conferenza stampa, è ora chiaro che la BCE si muoverà a dicembre. Secondo noi, non è troppo tardi per iniziare a costruire delle posizioni corte in EUR dato che ci aspettiamo che la moneta unica effettui ulteriori aggiustamenti verso il basso. La coppia EUR/USD viene attualmente scambiata intorno a 1,1120 e crediamo che 1,0850 sia un target ragionevole nel medio-termine. Vi è ancora spazio per un ulteriore indebolimento dell'EUR nei confronti del GBP, specialmente dopo i forti dati sulle vendite al dettaglio di settembre. Le vendite al dettaglio hanno sorpreso verso l'alto con un rialzo di 1,07% su base mensile, dopo una contrazione rivista verso il basso di -0,7%, e rispetto a un valore previsto dai mercati di 0,4%.
Ieri i dati provenienti dagli USA sono stati per lo più misti con le vendite di abitazioni esistenti di settembre che sono aumentate del 4,7% rispetto a un valore mediano di 1,5%, in rialzo dalla contrazione rivista di -5% su base mensile. Nel mentre, l'indice predittivo è sceso di -0,2% rispetto al 0,1% previsto. L'indice di attività nazionale della Fed si è posizionato in zona morbida, riportando uno -0,37 rispetto al -0,39 del mese precedente, al di sotto delle aspettative di mercato di 0,20. L'USD si è apprezzato nei confronti delle maggior parte delle valute del G10 con gli investitori che hanno abbandonato la moneta unica in favore del biglietto verde e le valute dei mercati emergenti. Tuttavia, le valute legate agli esportatori di materie prime hanno tenuto nei confronti del dollaro con l'AUD che è rimbalzato in alto a $0,7275 da $0,72 e la coppia NZD/USD che si dirige verso la forte resistenza che si trova a $0,69.
Sul fronte del mercato azionario, i mercati regionali asiatici hanno tutti i monitor illuminati di verde senza nessuna eccezione, in reazione alla riunione della BCE. Il Nikkei giapponese è salito del 2,11% mentre il più ampio indice Topix è salito dell' 1,95%. Nella Cina continentale, i titoli azionari stanno per chiudere in territorio positivo per il secondo giorno di fila con lo Shangai e Shenzhen Composite in rialzo rispettivamente di 1,16% e 2,81%. A Hong Kong, l'indice Hang Seng ha segnato un rialzo di 1,34% mentre nella Corea del Sud l'indice Kospi ha tracciato un incremento marginale di 0,86% nel mezzo di dati economici pubblicati migliori del previsto. Le stime preliminari pubblicate del PIL del terzo trimestre sono di 2,6% su base annua rispetto alla previsione mediana di 2,4% e il valore registrato di 2,2% del trimestre precedente.
Oggi i trader terranno d'occhio i dati PMI Markit provenienti dalla Francia, Germania, e Eurozona; i dati sulla produzione industriale e vendite al dettaglio dell'Italia; i dati sulla raccolta fiscale, la bilancia delle partite correnti e l'investimento diretto estero provenienti dal Brasile; i dati sull'inflazione canadese.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd