Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
L’apertura dei mercati sta evidenziando i timori legati alla riforma fiscale americana.
Come ampiamente sottolineato giovedì, il cauto ottimismo emerso dalle contrattazioni di 24 ore fa era per certi versi ingiustificato. Almeno sul lato Dollaro.
Per chi ancora non lo sapesse il voto cruciale sulla riforma fiscale è stato posticipato.
Si sapeva che non sarebbe stata una passeggiata, i leader del Senato repubblicano hanno deciso di posticipare la proposta di legge perché gli aspetti fondamentali devono ancora essere modificati per garantire i 50 voti necessari per l’approvazione (il vicepresidente Mike Pence potrebbe rivelarsi l’ago della bilancia).
I mercati, che spesso guardano alle vicende politiche, stanno dando peso anche alle dichiarazioni del senatore repubblicano John McCain (precedentemente contrario) ora a sostegno del disegno di legge.
Il rendimento del Bond USA a 10 anni è tornato sopra il 2,40%, una soglia considerata chiave, mentre Wall Street ha proseguito la corsa forsennata al rialzo. Il Dow, da quando la commissione di bilancio del Senato ha approvato la riforma, ha aggiunto oltre 600 punti (circa il 2,5%) e l'SP500 circa il 2%.
Il dollaro si è rafforzato, l’appetito al rischio ha messo un po’ di pressione ai beni rifugio, ma Euro e Sterlina continuano a mostrarsi le divise più toniche del parco majors.
Il ritardo sulla votazione della riforma fiscale sta evidentemente portando cautela e qualora dovesse slittare ulteriormente potremmo assistere a correzioni importanti. Ovvio che se trovasse altri ostacoli, allora potrebbe addirittura verificarsi l’inversione di tendenza (soprattutto lato equity).
Wall Street, come detto, terminava la sessione di giovedì sui massimi assoluti: segnaliamo l’SP500 +0,8%.
I mercati asiatici sono stati un po’ cauti, evidenziando un andamento misto (Nikkei + 0,4%), mentre i mercati europei sono in flessione.
Nel forex, detto del Dollaro, dell’Euro e del Pound, il Dollaro canadese ha ritrovato un po’ di tonicità grazie al Future Petrolio Greggio WTI, commodity che sembra voler rivolgere nuovamente lo sguardo verso l’alto sulla scia dell'accordo OPEC per estendere i tagli alla produzione sino a dicembre 2018.
Sul fronte macro economico sappiamo che il primo giorno di negoziazione del mese è dedicato ai PMI manifatturieri.
Il dato europeo è già stato rilasciato e ha sostanzialmente confermato il consensus: 60,1 in rialzo dal 58,5 del mese scorso). Il PMI manifatturiero UK sta per uscire (ore 10:30) e dovrebbe salire marginalmente: 56,5 da 56,3.
Nel pomeriggio avremo il PIL canadese (ore 14:30) che dovrebbe essere pari a +0,1% mensile.
Il dato chiave della giornata sarà la produzione ISM delle ore 16, il mercato si aspetta un leggero calo a 58.4 da 58.7, ma se così fosse si tratterebbe comunque di un dato estremamente forte.