Ripresa, utili e fiducia: i mercati reagiscono con slancio

Pubblicato 16.01.2025, 09:56
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Finalmente una giornata di ottimismo sui mercati, un contrasto netto rispetto alle recenti sessioni caratterizzate da tensioni e pressioni al rialzo sui rendimenti dei titoli decennali. Un’eccezione significativa rimane la Cina, dove i rendimenti del decennale continuano a mostrare una serie di candele rosse, con chiusure sistematicamente al di sotto del prezzo di apertura. Sebbene ciò non implichi necessariamente sessioni negative in termini assoluti, segnala chiaramente pressioni ribassiste persistenti, con una striscia record di 34 sedute consecutive.



La ripresa americana

Dopo settimane di vendite sui mercati azionari statunitensi, con lo S&P 500 che lunedì era scivolato in area di pullback registrando correzioni superiori al 5%, ieri si è finalmente assistito a un deciso cambio di rotta. L'indice ha segnato il rialzo più forte dalla vittoria di Trump, in un mercato caratterizzato da un coro di acquisti: 369 titoli in aumento, guidati da Tesla (NASDAQ:TSLA) con un impressionante +8,04%.



Le "Magnifiche 7", che rappresentano circa il 32,95% del peso complessivo dello S&P 500, hanno dato un contributo straordinario al rally, coprendo oltre la metà del guadagno complessivo (102 punti base sui 182 dello SPY, pari al 56% del totale). Questa performance ha permesso a queste sette aziende di incrementare la propria capitalizzazione di 486,61 miliardi di dollari – una somma che, se fosse un’unica entità, rappresenterebbe la sedicesima azienda più grande al mondo e la prima in Europa per valore di mercato.

Sebbene il sentiment di mercato sia stato sostenuto da una serie di resoconti trimestrali incoraggianti provenienti dal settore finanziario, la vera scintilla per il rally generalizzato di mercoledì è arrivata con l'ultima pubblicazione del rapporto sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) di dicembre. Un dato sull'inflazione più contenuto rispetto alle attese ha alleviato i timori di una Federal Reserve costretta a mantenere un atteggiamento restrittivo sui tassi di interesse.

Nel dettaglio, il CPI di dicembre ha segnato un aumento dello 0,4% su base mensile, leggermente superiore al tasso dello 0,3% registrato nei quattro mesi precedenti, trainato principalmente dall’aumento dei prezzi di cibo ed energia. Su base annua, l’indice è cresciuto del 2,9% (rispetto al 2,7% di novembre), un’accelerazione che, tuttavia, è risultata in linea con le previsioni di mercato.

Ancora più rilevante è stata la lettura del CPI core, che esclude le componenti più volatili come cibo ed energia. Questo indicatore, considerato un parametro più affidabile per prevedere l’andamento futuro dei prezzi, è aumentato dello 0,2%, segnando il primo calo del tasso in sei mesi dopo quattro incrementi consecutivi dello 0,3%. Questo risultato non solo ha battuto le attese di mercato (stimate a +0,3%), ma ha anche contribuito a rafforzare l’ipotesi di una Federal Reserve meno aggressiva nel 2025.

Il rapporto sul CPI segue una recente lettura dell'IPP core, anch’essa inferiore alle attese, e si inserisce nel quadro tracciato dall’ultimo Beige Book della Fed, che ha descritto una crescita economica "da lieve a modesta" in tutti i distretti. Interessante notare che un numero crescente di contatti intervistati si è detto ottimista sulle prospettive del 2025, una dinamica che inizia a consolidarsi nel sentiment di mercato.

Il settore finanziario si è imposto come protagonista del mercato, spinto da una serie di sorprese positive nei risultati delle grandi banche. JPMorgan Chase, la banca più grande degli Stati Uniti per capitalizzazione, ha chiuso il 2024 con profitti record. Il mercato ha accolto positivamente i dati: il titolo ha guadagnato quasi il 2% dopo che la banca ha superato le attese sia sui ricavi sia sugli utili del quarto trimestre. Per il 2025, JPMorgan prevede un reddito netto da interessi di circa 94 miliardi di dollari, in crescita dell’1,5% rispetto ai 92,6 miliardi del 2024.

Anche altre banche hanno contribuito a consolidare il rally del settore. Citigroup ha registrato un aumento del 6,5% grazie a risultati superiori alle attese e all'annuncio di un nuovo programma pluriennale di riacquisto di azioni da 20 miliardi di dollari. Wells Fargo (NYSE:WFC), con un rialzo del 6,6%, è stata tra i migliori titoli dello S&P 500 dopo aver riportato utili superiori alle aspettative e una previsione ottimistica per il 2025. Goldman Sachs (NYSE:GS) e BlackRock (NYSE:BLK), insieme ad altre istituzioni, hanno ulteriormente rafforzato il sentiment positivo del comparto.

I dati finora pubblicati stanno superando le già elevate aspettative. Prima dell’inizio della stagione degli utili, le stime indicavano che il settore finanziario avrebbe registrato la crescita degli utili anno su anno più alta tra gli undici comparti dell’indice S&P 500, con un incremento impressionante del 39,5% nel quarto trimestre. Le prime rilevazioni confermano questo trend, rafforzando l’ottimismo degli investitori verso il comparto.

I numeri sull’inflazione americana e l’avvio della stagione degli utili continuano a rappresentare snodi chiave per i mercati. Nonostante l’incertezza legata a fattori geopolitici e commerciali, come il ritorno di Trump, il mercato sembra affrontare il futuro con maggiore fiducia. È significativo che, sul fronte della volatilità, il VIX e i suoi derivati non abbiano mostrato segnali di preoccupazione negli ultimi giorni.

Hindenburg Research chiude le operazioni

In una notizia che ha suscitato scalpore, Hindenburg Research, celebre società di short selling attivista, ha annunciato la chiusura delle sue attività. Il fondatore Nate Anderson ha spiegato la decisione, chiudendo un capitolo significativo nella storia delle indagini finanziarie. Hindenburg è nota per i suoi rapporti incisivi, come quello sul Gruppo Adani nel 2023, che ha provocato un calo massiccio del valore di mercato del conglomerato indiano. La società ha avuto un impatto significativo anche su aziende come Nikola (NASDAQ:NKLA), Clover Health e Super Micro Computer, contribuendo a portare quasi 100 persone sotto l’attenzione dei regolatori.
Sulla scia della notizia, molte delle aziende che sono state al centro dei loro rapporti (si veda oggi il il gruppo indiano Adani) hanno registrato movimenti positivi nei mercati, sia intraday che nel pre-market.

L’Europa brinda ai dati americani, ma la Germania resta sotto pressione

Mentre gli Stati Uniti trasmettono segnali di ottimismo, l’Europa non resta indifferente. Il DAX tedesco ha raggiunto nuovi massimi storici, mostrando una resilienza sorprendente nonostante le sfide interne. Con l'attenzione dell’indice tedesco più rivolta oltreconfini, poco importano le recessioni nazionali, anche quando queste dipingono un quadro economico interno complesso.
Secondo le stime preliminari, Berlino si avvia verso il secondo anno consecutivo di contrazione economica, un evento raro verificatosi solo un’altra volta dal 1950, durante il biennio 2002-2003. Nel quarto trimestre del 2024, il Pil tedesco è diminuito dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, consolidando una traiettoria negativa.
Tra i fattori che pesano maggiormente si segnalano:

- Concorrenza cinese, in particolare nei settori automobilistico e meccanico, che erode quote di mercato tradizionalmente dominate dalla Germania.
- Crisi energetica, accentuata dalla perdita delle forniture di gas russo a basso costo e dall’impatto delle politiche interne, come la chiusura delle centrali nucleari.

Nonostante questi ostacoli, l’attenzione degli investitori sembra maggiormente rivolta alle prospettive globali, con i mercati azionari che continuano a beneficiare dell’ondata di ottimismo proveniente dagli Stati Uniti.

Intato oggi Stellantis (BIT:STLAM) ha rivelato i dati sulle consegne di veicoli per il 2024, che si attestano a 5,415 milioni di unità, in calo di circa il 12% rispetto all’anno precedente. Una dinamica simile è stata osservata per Audi, che nel 2024 ha subito il sorpasso di Tesla nelle consegne globali. A pesare sul risultato di Stellantis è stato principalmente il mercato nordamericano, che ha registrato un crollo del 25%, mentre in Europa, il suo principale mercato, il calo è stato più contenuto ma significativo, pari all’8%.

In netto contrasto con la storia raccontata da Brunello Cucinelli (BIT:BCU). L’azienda di lusso italiano ha trovato nelle Americhe il suo mercato di punta. Nel 2024, l’azienda ha fatturato 477 milioni di euro nel continente americano, superando per la prima volta i 456 milioni di euro realizzati in Europa.

La giornata odierna: focus su TSMC, dati macro e BCE

La giornata si apre con un tono positivo, trainato dai risultati incoraggianti della trimestrale di TSMC, che hanno migliorato il sentiment sui mercati globali. L’attenzione degli investitori si sposterà poi su alcuni grandi nomi del panorama azionario statunitense, tra cui Bank of America (NYSE:BAC), UnitedHealth e Morgan Stanley (NYSE:MS), attesi protagonisti della giornata.

Dal punto di vista macroeconomico, i riflettori saranno puntati sugli Stati Uniti, con la pubblicazione dei dati relativi alle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione (consenso: 210k) e alle vendite al dettaglio di dicembre (attese: +0,6% m/m). Entrambi rappresentano indicatori chiave per valutare lo stato di salute dei consumatori americani e del mercato del lavoro.

In Zona Euro, l’appuntamento cruciale sarà alle 13:30 CET, quando la BCE pubblicherà i verbali della riunione dell’11-12 dicembre. Il documento offrirà nuovi spunti sulle recenti decisioni di politica monetaria, con particolare attenzione ai prossimi passi dell’istituto centrale in un contesto economico ancora incerto.

L’ottimismo si fa strada, ma la prudenza/diversificazione resta d'obbligo.
 
Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
 
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