Dalla crisi del 2008, il tasso di disoccupazione è in calo e il dato che sarà pubblicato oggi si avvicinerà al 5%.
La cifra dovrebbe risultare più bassa, pari al 5,1% rispetto al 5,2% di un mese prima.
Il tasso di disoccupazione sta calando, ma aumenta la proporzione di persone disoccupate in possesso di una laurea.
Il crollo del rublo nel 2014 ha creato grandi difficoltà che impediscono alle aziende di assumere questi lavoratori qualificati.
Inoltre, oggi ci sono più laureati rispetto a 10 anni fa, quindi è naturale che la proporzione stia aumentando.
Nel frattempo, il reddito reale disponibile è sceso per il quarto mese consecutivo (-0,4% a giugno).
Invece a giugno le vendite al dettaglio sono cresciute dell’1,1% a/a, dopo il +0,1% registrato a maggio; per almeno tre anni, però, la crescita annua delle vendite al dettaglio è stata negativa.
A giugno l’inflazione è salita del 4,4% a/a, si tratta del tasso più elevato da febbraio.
Il tasso di riferimento russo è stato abbassato al 9%.
Il differenziale con l’inflazione è ancora importante e dovremmo assistere a un lento restringimento della politica monetaria della banca centrale russa (CBR), perché la crescita rimane debole.
Gli ultimi dati sul PIL riferiti al T1 sono stati positivi; per quanto debole, si è registrata una crescita dello 0,5%.
Crediamo quindi che il rublo si apprezzerà, anche se l’aumento dovrebbe essere limitato per effetto dell’intervento della CBR. Miriamo a 56 prima della fine dell’anno.