Il ritorno dei consumatori nei negozi fisici dopo la pandemia, la crescente inflazione e il rialzo dei tassi sono tre elementi che hanno duramente colpito l’intero settore dell’e-commerce. Fra i titoli in maggiore sofferenza c’è la canadese Shopify, quotata a Wall Street, che dall’inizio dell’anno accusa una caduta del 73%.
LA CADUTA DELL’E-COMMERCE IN BORSA
Gli ultimi dati diffusi da Shopify a fine luglio hanno contribuito ad aumentare la diffidenza degli investitori: nel secondo trimestre Shopify non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata, registrando ricavi per 1,3 miliardi di dollari, con una crescita soltanto del 16% sullo stesso periodo del 2021. Nel trimestre precedente la società che gestisce la più diffusa piattaforma di e-commerce per negozianti aveva segnato una crescita del 57%. A fine 2021 Shopify contava come clienti oltre 1,7 milioni di negozi in 175 Paesi, che realizzano sulla sua piattaforma vendite per oltre 277 miliardi di dollari.
Brusca frenata dei nuovi clienti di Shopify.
Dieci giorni fa Reuters ha diffuso un’analisi di YpitData, società americana di ricerche di mercato, secondo la quale nei primi sei mesi del 2022 gli esercizi commerciali diventati nuovi clienti di Shopify sono stati soltanto 71.000, contro i 314.000 dello stesso periodo del 2021 e i 680.000 del primo semestre 2020. Per un negozio utilizzare i servizi di base della piattaforma di Shopify costa 29 dollari al mese, ma l’offerta prevede anche servizi avanzati nel campo finanziario e nel marketing con una spesa che può arrivare fino a 2.000 dollari.
Il boom di Global-E Online, l’accordo con Disney.
Quando alcuni analisti avevano già intonato il de profundis per le ipotesi di sviluppo dell’e-commerce, è arrivata una notizia che ha riacceso le speranze del settore. Global E-Online, una società israeliana proprietaria della piattaforma Global-e, che consente il commercio elettronico transfrontaliero diretto al consumatore, ha fatto un balzo al Nasdaq del 35% nelle ultime cinque sedute dopo avere annunciato risultati trimestrali strepitosi. I ricavi del periodo aprile-giugno sono saliti del 52% a 87,3 milioni di dollari, spinti dal forte incremento del valore della merce venduta (GMV), salito del 64% a 534 milioni di dollari.
Non solo i risultati hanno superato di slancio le previsioni degli analisti, ma Global-E ha anche annunciato un’importante partnership con Disney per la vendita dei suoi prodotti ai clienti di tutto il mondo.
Il broker William Blair prevede un’accelerazione nel secondo semestre.
Il buon andamento di Global-E non mancherà di avere ricadute positive per Shopify, che con la società israeliana ha stretto da tempo una partnership strategica per fornire in esclusiva il servizio di vendita transfrontaliero ai suoi clienti. E non va dimenticato che Shopify è fra i principali azionisti di Global-E Online con una quota del 9%.
“I risultati di Global-E Online mostrano che la notizia della morte dell’e-commerce è decisamente esagerata”, ha scritto un analista parafrasando Mark Twain.
Matthew Pfau, analista del broker William Blair, prevede un’accelerazione della crescita di Shopify nel secondo semestre, grazie anche a una base di paragone più facile con il secondo semestre del 2021. Secondo Pfau, anche in un quadro di alta inflazione, la crescita dei ricavi di Shopify può tornare a viaggiare sopra al 20%.
Analisti prudenti: il target price medio è 41 dollari.
Il consensus degli analisti prevede per Shopify ricavi a fine 2022 pari a 5,5 miliardi di dollari (+19,5%), con una previsione di crescita a 6,9 miliardi (+25%) nel 2023. Oggi la società capitalizza 46,5 miliardi di dollari, con un rapporto Valore d’impresa/Ricavi (EV/Sales) di 7,3 volte, calcolato sui ricavi attesi nel 2022.
Nel 2021 Shopify era arrivata a capitalizzare 173 miliardi di dollari con un EV/Sales di 36 volte.
Dopo questo drammatico ridimensionamento di capitalizzazione e multipli, oggi il consensus degli analisti indica un target price di 41 dollari, con un potenziale di upside dell’11%.