La notizia potrebbe sconvolgere ma, come titolo azionario, Apple (NASDAQ:AAPL) non ha avuto una performance eccezionale a febbraio.
Grafico AAPL su 300 minuti
Forse tornerà ad essere straordinario. Dopotutto, è di Apple che stiamo parlando. Ed ha ancora una capitalizzazione di mercato da 2,03 mila miliardi di dollari.
Il titolo, tuttavia, è crollato dell’8,1% sul mese, con la performance peggiore tra i 30 titoli quotati sull’indice Dow Jones Industrial Average e piazzandosi al 12esimo posto tra i peggiori del NASDAQ 100. APPL rientra inoltre tra i 25 peggiori titoli dell’indice S&P 500.
Ma Apple, l’ex beniamino dei mercati, non è stato l’unico dei favoriti ad avere un brutto mese. Gli investitori hanno venduto Tesla (NASDAQ:TSLA), crollato di quasi il 15% a febbraio, e Clorox (NYSE:CLX), -13,6% sul mese. Hanno spinto giù persino il titolo di Moderna (NASDAQ:MRNA), il cui vaccino è fondamentale contro il virus COVID-19. Il titolo dell’azienda biotech ha segnato un crollo del 10,6% il mese scorso.
Ah, e non dimentichiamoci di GameStop (NYSE:GME).
Grafico GME su 300 minuti
Il titolo del distributore di videogiochi ed elettronica di consumo ha segnato un tonfo del 68,7% sul mese dopo l’impennata del 151% solo nella scorsa settimana e di ben il 1.625% a gennaio.
È emerso un cambiamento evidente nel sentimento degli investitori: una serie di titoli prima malconci ora sono stati presi di buon occhio, come Marathon Oil (NYSE:MRO), Twitter (NYSE:TWTR), l’operatore di navi da crociera Carnival (NYSE:CCL), la società mineraria di rame e oro Freeport-McMoRan (NYSE:FCX), Alaska Air Group (NYSE:ALK), Southwest Airlines (NYSE:LUV), Delta Air Lines (NYSE:DAL) e United Airlines Holdings (NASDAQ:UAL). Tutti questi sono schizzati del 30% o più sul mese.
Guadagni modesti, cambiano le prospettive
Il punto della situazione: i titoli azionari nel complesso sono stati in modesto rialzo a febbraio dopo essere perlopiù scesi a gennaio. L’indice Dow è balzato del 3,2%, l’indice SPX del 2,6% ed il NASDAQ Composite ha segnato +0,9%.
La performance complessiva del mercato rispecchia non tanto debolezza ma piuttosto una storia dettata dai titoli azionari, che indica che la ripresa economica sta prendendo forma o è quasi arrivata e che i soldi si stanno spostando su opportunità migliori.
I vaccini in grado di proteggere dal COVID-19 stanno diventando sempre più disponibili negli Stati Uniti ed altrove. Il vaccino per il COVID-19 di Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) è stato approvato negli USA sabato.
Il governo Biden, in carica da appena un mese, sta lavorando per far approvare un pacchetto di stimoli da 1,9 mila miliardi di dollari.
I tassi di interesse iniziano a salire, rispecchiando la domanda di più credito.
I mercati hanno però traballato alla fine del mese. I titoli sono andati in selloff per parecchi giorni quando il sentimento rialzista ha dovuto fare i conti con i segnali che i trader dei bond potrebbero decidere di rendere la ripresa più costosa. I buoni del Tesoro a 10 anni erano scambiati a circa lo 0,65% ad inizio settembre. Ora si trovano all’1,5%, con un’impennata di circa il 59% dal 31 dicembre ed il massimo di circa un anno.
I maggiori riferimenti sono tutti scesi nell’ultima settimana di febbraio, con il crollo dell’1,78% del Dow, il primo dopo tre settimane di guadagni.
I rendimenti sono scesi leggermente venerdì, ma gli investitori e la Federal Reserve seguiranno da vicino il mercato dei bond. (Ricordate: il rendimento dei buoni a 10 anni persino ora si trova a livelli storicamente bassi).
Si può notare la mentalità di ripresa in atto, soprattutto in due settori, durante il mese.
Titoli finanziari. Le azioni di questo gruppo sono salite insieme ai tassi di interesse ed alla prospettiva di nuovi accordi di finanziamento. Banche come Goldman Sachs (NYSE:GS) e JPMorgan (NYSE:JPM) hanno chiuso il mese rispettivamente con la seconda e la quinta performance migliore sul Dow (+17,8% e +14,4% rispettivamente), con i tassi di interesse più alti che sono andati ad aggiungersi alla riga dei risultati.
C’è anche aria di accordi nel settore finanziario. Le banche regionali più piccole sembrano pronte a farsi acquisire. People’s United Financial (NASDAQ:PBCT), che opera nella parte sudorientale dello stato di New York e in New England, ha accettato un accordo da 7,6 miliardi di dollari con M&T Bank (NYSE:MTB), la società bancaria di Buffalo con operazioni nella regione Medio-Atlantica del paese.
Titoli energetici. I prezzi del greggio sono schizzati del 14% sul mese ed hanno superato i 60 dollari al barile per la prima volta in un anno. E questo ha innescato un enorme rally dei titoli energetici. Parte del balzo del prezzo è stato dovuto alle aspettative di una maggiore domanda, ma ha rispecchiato anche la consapevolezza di Arabia Saudita, Russia ed Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio che dei prezzi bassi (sotto i 20 dollari al barile all’apice del panico dei mercati del marzo scorso) non sono un bene per il cartello e per i suoi alleati.
L’indice Philadelphia Oil Service Sector Index (OSX) è schizzato del 19,4% a febbraio e del 25% quest’anno. L’indice NYSE ARCA Oil Index (XOI) è rimbalzato del 21,1%. Il titolo di Exxon Mobil (NYSE:XOM) ha visto un’impennata del 21% sul mese e del 31% sul 2021.
Chevron (NYSE:CVX), l’ultimo titolo “Big Oil” sul Dow, è schizzato del 18,1%, piazzandosi al terzo posto fra i migliori dell’indice.
Grafico MRO su 300 minuti
Marathon Oil ha registrato un’impennata del 53,3%, in testa all’indice S&P 500.
Il tema della ripresa ha contagiato altre materie prime, soprattutto il rame. Il metallo è rimbalzato del 15,4% a New York sul mese, a 4,0925 dollari la libbra, il massimo dal 2010. Il titolo di Freeport-McMoRan Copper & Gold è schizzato del 26% sul mese. Il rame è un materiale chiave in molti prodotti industriali e dunque è molto seguito come indicatore delle condizioni economiche globali. Prezzi del rame più alti sono un segnale della ripresa in arrivo.
Alcoa (NYSE:AA), che produce alluminio grezzo, ha visto un’impennata del 36,6% a febbraio, perché gli investitori si aspettano una maggiore domanda del metallo. Arconic (NYSE:ARNC), che trasforma alluminio grezzo in prodotti particolari, ha visto il suo titolo crollare del 13,1% per via del rialzo del prezzo del metallo.
Grafico CAT su 300 minuti
Se i titoli dei materiali salgono, i produttori di attrezzature li seguono a ruota. Caterpillar (NYSE:CAT) ha registrato la performance migliore sul Dow, con un balzo del 18,1%, sull’idea che ci saranno progetti di infrastrutture e numerose costruzioni di strade ed edifici che faranno aumentare i posti di lavoro.
I tori della ripresa incoraggiano i titoli più malconci
I tori della ripresa stanno inoltre spingendo i titoli malmessi, come quelli delle società legate ai viaggi e delle compagnie aeree, le cui attività sono state distrutte dalla pandemia.
Wynn Resorts (NASDAQ:WYNN), MGM International (NYSE:MGM) e Las Vegas Sands (NYSE:LVS), tre delle più grandi società di scommesse, sono tutte schizzate di oltre il 30%. Carnival e la rivale Royal Caribbean (NYSE:RCL) hanno visto impennate del 43%.
I titoli delle compagnie aeree sono schizzati, con gli investitori che si aspettano più posti prenotati nel corso di quest’anno. Alaska Air Group, Southwest Airlines, United Airlines e Delta Air Lines sono stati tra i 30 titoli con la performance migliore sull’indice S&P 500 nel mese.
Intanto, il modello 737 MAX di Boeing (NYSE:BA) è stato ricertificato e si prepara a tornare in volo. Il titolo del colosso dell’aviazione è decollato del 9,2% a febbraio.
Effettivamente, i titoli delle compagnie aeree sono stati messi al tappeto nel 2020, con i passeggeri che non volevano volare da nessuna parte. Il titolo di Alaska Air è crollato del 22% nel 2020, dopo il tonfo di quasi il 58% segnato solo nel primo trimestre.
Infine, la società di noleggio auto Avis Budget Group (NASDAQ:CAR), ha visto un’impennata del 34,4% a febbraio, piazzandosi in cima ai titoli del Dow Jones Transportation Average (DJT). Chiaramente, i viaggiatori hanno bisogno di mezzi di trasporto per spostarsi dagli aeroporti.
Possibili eventi catalizzatori sui mercati
Se le condizioni attuali indicano che una ripresa è a portata di mano, diversi fattori potrebbero incidere sui mercati in futuro:
- I timori per l’inflazione potrebbero crescere e non essere solo un vocio tra gli esperti dei mercati. Questo dipenderà dalla Fed e dal suo Presidente Jerome Powell, che ha detto più volte, l’ultima la settimana scorsa, che far ripartire l’economia è la priorità numero 1. È troppo presto per dire se Powell riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi, ma una crescita occupazionale, un salario minimo più alto ed un pacchetto di stimolo dal governo sono tutte idee che ha apertamente appoggiato.
- La ripresa non è così forte come sperato. Molti settori sono stati colpiti dalla pandemia, soprattutto viaggi e svago, ristoranti e commercio al dettaglio. Le riprese di questi settori avranno bisogno di tempo. I dati di venerdì sull’occupazione saranno importanti. Un report del Conference Board sulla fiducia dei consumatori rilasciato la scorsa settimana ha invitato alla prudenza. Infine, la ripresa dipenderà dal Congresso e dall’Amministrazione Biden. Molti Democratici credono che nella crisi finanziaria del 2008-2009 le misure non siano state abbastanza aggressive.
- Inoltre, c’è una questione collaterale da osservare: la mancanza di chip utilizzati praticamente ovunque, dal computer, alle auto, ai forni a microonde. Se un prodotto necessita di un chip per funzionare, allora una mancanza di forniture potrebbe ritardare la produzione.
- L’azionario è stato sopravvalutato. Le azioni USA sono state davvero sopravvalutate alla fine del 2019 e all’inizio del 2020 e avevano bisogno di un catalizzatore che innescasse un pullback. L’evento è stata la pandemia. Anche il NASDAQ è andato in territorio overvalued dalla fine del 2020 a gennaio. Poi si è verificato un pullback.
- Il tutti contro tutti sui prezzi di società come GameStop, AMC Entertainment (NYSE:AMC) e Koss (NASDAQ:KOSS) alimentato da Reddit e da altre piattaforme social potrebbe potenzialmente andare fuori controllo e destabilizzare il sistema finanziario. Bisogna tenere alta l’allerta. Koss, ad esempio, è stato scambiato tra 1 dollaro e 2 dollari per tutto il 2020. Poi, di colpo, il titolo è schizzato fino a 126 dollari. ora è a 16,71 dollari.
Una nota sulla giornata di venerdì. I divari tra i massimi di 52 settimane ed i minimi di 52 settimane si stanno riducendo per molti titoli. Questo perché i mercati hanno visto un bottom il 23 marzo 2020. Alla giornata di venerdì, il massimo di 52 settimane di Apple di 145,09 toccato il 25 gennaio era il 172% più alto del minimo di 52 settimane di 53,14 dollari toccato il 23 marzo 2020. Se il gap si riduce senza che il massimo di 52 settimane salga gli investitori potrebbero rimanerne delusi.
(Per la cronaca, il massimo di 52 settomane di GameStop di 481,99 è il 18.654% più alto del minimo di 52 settimane toccato il 3 aprile 2020.
La morale della favola riguardante la chiusura dei mercati di venerdì è che le condizioni perché le azioni salgano ci sono tutte. Tuttavia, ci sono dei rischi: dall’economia, dall’interno dei mercati e dal contesto politico.