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Si chiude maggio: dopo un mese pieno di ansia, ancora rischi per gli investitori

Pubblicato 01.06.2022, 14:12
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Per un breve, triste momento nel primo pomeriggio del 20 maggio, l’S&P 500 ha toccato 3.810,21, abbastanza da spingerlo ad una perdita di quasi il 21% dal picco intraday di gennaio. Un calo del 20% da un recente massimo rappresenta la tradizionale definizione di mercato orso.

Agli investitori che prestano attenzione al lungo termine, la notizia ha ricordato la situazione di due anni fa, quando era scoppiata la pandemia di COVID. All’epoca, l’indice era crollato del 35% in meno di due mesi.

Fortunatamente, il minimo del 20 maggio ha innescato un forte rally proseguito anche la settimana seguente. La ripresa ha interrotto un calo di sette settimane per l’S&P 500 ed il NASDAQ Composite e di otto per il Dow Jones Industrial Average.

Ma, dopo il Memorial Day, il rally non è continuato e i mercati azionari statunitensi hanno chiuso la giornata di ieri, l’ultimo giorno di scambi di maggio, in discesa. L’S&P 500 ed il Dow sono scesi rispettivamente dello 0,63% e dello 0,67% sulla giornata. Entrambi gli indici hanno chiuso il mese invariati.

COMPQ 300 Minute Chart

L’indice NASDAQ legato al settore tech ha segnato -0,4% sulla giornata, chiudendo il mese a -2%, con -22,8% sull’anno.

Cosa succederà dopo nessuno lo sa. La cautela è una buona tattica.

Dall’inizio del 2022, S&P e Dow sono scesi in tre mesi su cinque. Il NASDAQ, in quattro su cinque. Per tutti e tre gli indici, finora, aprile è stato il mese peggiore.

Mentre il COVID era l’unico nemico nel 2020, i fattori che pesano sui mercati nel 2022 sono più vari e complessi. Tra questi:

  • I continui problemi nazionali e globali per la pandemia.
  • La peggiore inflazione dagli anni Ottanta e la promessa della Federal Reserve di mettere un freno all’aumento dei prezzi.
  • La guerra tra Ucraina e Russia.
  • Le tensioni politiche negli Stati Uniti.
  • Mercati overbought.

Un’ampia gamma di sconfitti a maggio

Walmart (NYSE:WMT) è crollato del 15,9% a maggio, il titolo Dow più debole del mese. Sull’anno registra -11,1%.

TGT 300 Minute Chart

Il rivale Target (NYSE:TGT) ha visto un tonfo del 29,2%. Amazon (NASDAQ:AMZN) registra -16,7%.

Tesla (NASDAQ:TSLA) è crollato del 12,9% sul mese, con la controversa offerta di acquisto di Twitter (NYSE:TWTR) dell’amministratore delegato Elon Musk. Il titolo della società di EV è sceso del 30% sull’anno. (Twitter è sceso del 19,2% e dell’8,4% sul 2022 per via dell’incertezza).

Meta Platforms (NASDAQ:FB), società madre di Facebook, segna appena -3,4% su maggio. È una buona notizia per il colosso dei social. Il titolo era crollato del 10% ad aprile e registra -42% nel 2022, nonché quasi -50% dal picco del 1° settembre 2021 di 384,33 dollari.

Le startup e le offerte pubbliche iniziali sono evaporate.

In difficoltà anche gli exchange-traded fund focalizzati sul tech. Tra questi, l’ARK Innovation (NYSE:ARKK) gestito da Cathie Wood.

ARKK 300 Minute Chart

ARK segna -5,5% sul mese, in calo di circa il 33% questo trimestre e del 54% sull’anno in corso, nonché del 67% dal picco di 132,50 dollari del 30 giugno 2021.

La situazione di ARK rispecchia quanto successo a titoli ed investimenti più rischiosi, comprese le criptovalute.

Il Bitcoin è sceso del 17,2% a 31.757 dollari in chiusura del mese di maggio. Ma si tratta di un grosso miglioramento dal minimo di 28.158 dollari del 26 maggio, che rappresentava un crollo del 26,5%. La criptovaluta continua a segnare -31% sull’anno e -54% dal picco di novembre.

I vincitori non sono le big tech

Maggio non è stato del tutto brutto. L’ultima settimana intera di scambi del mese ha visto i rialzi settimanali migliori per gli indici S&P 500 e Dow dal novembre 2020. Il balzo dell’8,2% del NASDAQ sulla settimana è stato il massimo da metà marzo.

I vincitori a maggio sono stati i titoli delle società energetiche, ma anche produttori chimici, utenze energetiche ed IT.

ALB 300 Minute Chart

Albemarle (NYSE:ALB), che produce litio, usato nelle batterie, è stato il titolo migliore dell’S&P 500, con +35% sul mese. Lo segue il produttore di petrolio e gas Devon Energy (NYSE:DVN), su del 28,8%. È stato il leader tra le cinque società di petrolio e gas nella top 10 dell’S&P.

Il colosso petrolifero Chevron (NYSE:CVX) è stato il miglior titolo Dow, con +11,5%.

Il greggio è schizzato del 10,8% sul mese, con +48,9% sull’anno. Anche il fondo US Oil Fund (NYSE:USO), un ETF che replica i prezzi del petrolio, è balzato del 10,8% e del 55% sull’anno.

Una ripresa all’orizzonte?

La forte ripresa della scorsa settimana ha spinto molti investitori ed esperti, compreso Jim Cramer della CNBC e l’analista tecnico Larry Williams, a credere che i grafici suggeriscano che i titoli hanno raggiunto un bottom e si riprenderanno in modo forte entro dicembre. L’economia diventerà più forte, dicono. Il quadro sull’occupazione mostra pochissimi segni di peggioramento, affermano.

Forse. Ma i mercati continuano a dover affrontare una serie di forti difficoltà.

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