Superati i dati preliminari dell’indagine dell’Università del Michigan per maggio 2024, che hanno registrato cali sostanziali sia nelle condizioni attuali che nelle aspettative per il futuro, evidenziando un certo malessere dell’economia. C'è stato un segnale di peggioramento della fiducia dei consumatori e allo stesso tempo l'aumento delle aspettative di inflazione.
L'indice sul Sentiment dei Consumatori del Michigan rispetto all'economia è sicuramente importante, ma non è l'unico dato a nostra disposizione sulle aspettative di inflazione.
Se guardiamo il tasso di inflazione breakeven a 5 anni, si evidenzia l'aumento delle aspettative dell'inflazione nel 2024, in gran parte dovuto al rally del petrolio: se confrontiamo il prezzo di quest'ultimo con il tasso di inflazione breakeven a 5 anni, si può vedere quanto queste due variabili siano correlate
E questo, sicuramente non è un fenomeno nuovo poiché la correlazione ha dietro di sè un lunga storia. Quindi, sebbene l’inflazione sia dovuta da più fattori, possiamo affermare che sia maggiormente influenzata dai prezzi degli energetici e del petrolio. Di conseguenza, l'accelerazione del greggio ad inizio anno ha causato una riaccelerazione delle aspettative di inflazione.
Ad oggi, il petrolio sta registrando massimi sempre minori, rompendo le due medie mobili a 50 e 200 giorni, un segnale importante che probabilmente prospetta un calo più ampio nelle prossime settimane. Inoltre c'è stata la formazione del pattern "testa e spalle" che se confermato, proietterebbe il prezzo in area 74$ che a sua volta contribuirebbe a ridurre le pressioni inflazionistiche, a sopprimere le aspettative di inflazione e ad avvicinare la Fed ai tagli dei tassi.
Intanto La maggior parte delle società USA ha riportato risultati e finora il 79% ha superato le aspettative degli analisti.
I risultati delle big tech hanno portato in generale buone notizie, all'appello manca solo manca solo Nvidia. E si prevede che la crescita degli utili nel Q1 dei titoli tech supererà il 49%, risultato quadruplicato rispetto al 14% dello stesso periodo dell’anno scorso. Inoltre i riacquisti sono in forte espansione, sull'S&P 500 hanno toccato i $130 miliardi solo la scorsa settimana.
Infine è molto interessante evidenziare la performance media biennale dell'indice americano, a partire dal 1949
Attualmente i rendimenti sono coerenti con le tendenze storiche, il grafico ci mostra che l'attuale mercato rialzista si sta avvicinando al rendimento medio di 2 anni. Ad avvalorare la nostra tesi possiamo vedere, nel grafico in basso, l'S&P 500 che sta seguendo la sua tipica tendenza stagionale dei cicli elettorali passati.
La situazione attuale non evidenzia nessuna inversione, le performance degli ultimi mesi indicano che il potenziale "consolidamento" in atto del mercato potrebbe essere un'occasione in vista di un possibile trend estivo.
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