Ci è voluto un po’, ma il declino di 8 giorni ha finalmente fatto emergere candele di inversione in tutti gli indici. Gli indici principali hanno terminato con martelli “rialzisti”, con picchi minimi che indicano un aumento della domanda. Gli indici si trovano in prossimità del supporto, rafforzando il potenziale di inversione.
L’indice Russell 2000 (IWM) ha registrato il più lungo spike low in un contesto tecnico di ipervenduto. L’indice ha l’ulteriore vantaggio di aver superato il Nasdaq 100 e di aver guadagnato terreno sull’S&P 500. I trader possono misurare il rapporto rischio/rendimento utilizzando uno stop alla perdita del minimo di oggi con un obiettivo sui massimi di novembre.
Il Nasdaq sta sottoperformando rispetto all’S&P 500 e al Russell 2000. Ha terminato la giornata perdendo un livello di supporto ma trovandone un altro, anche se sta esaurendo i supporti da difendere. Il volume è aumentato, indicando una distribuzione confermata e una maggiore validità della candela (come punto di lancio per una possibile inversione).
Anche l’S&P 500 ha chiuso con un “martello” rialzista su una distribuzione di volumi più elevata, con lo spike low del “martello” che ha tagliato il supporto. L’indice sta lottando contro la sua MA a 50 giorni, ma non abbastanza da annullare il potenziale rialzista dell’azione odierna.
Se vogliamo assistere a un rally di Babbo Natale, venerdì sarebbe un buon giorno per iniziare. Una chiusura di fine giornata sui minimi dello spike di ieri annullerebbe il potenziale di inversione dell’hammer. Ma una violazione intraday non sarebbe nulla di cui preoccuparsi.