Il dollaro australiano ha registrato una bella corsa da toro dall'inizio dell'anno sullo sfondo della dissolvenza delle aspettative di rialzo dei tassi negli Stati Uniti e del rally dei prezzi delle materie prime, in particolare i minerali ferrosi, l’Oro e il Petrolio Greggio. Dall'inizio dell'anno, i prezzi del minerale ferroso hanno registrato un’impennata fino al 60% con contratti future più liquidi sulla borsa delle materie prime Dalian (Cina) con un trade a 500 CNY a tonnellata, che corrisponde a circa 74 USD, il livello più alto da gennaio 2015. L'ondata di ottimismo sulla prospettiva cinese è una delle principali cause di questo brusco aumento dei prezzi del minerale ferroso.
Tuttavia, riteniamo che il rally dei prezzi del Minerale di ferro fine 62% Fe CFR ha avuto il suo tempo perché niente giustifica un ulteriore apprezzamento. Infatti l’inventario dei porti del minerale ferroso ha continuato a crescere costantemente nel primo trimestre, mentre la produzione di acciaio grezzo ha continuato a scendere. Tale situazione suggerisce che l'aumento dei prezzi del minerale ferroso è stata guidata principalmente da una massiccia speculazione sul mercato futuro e che nulla giustifica l’attuale livello dei prezzi.
Inoltre, il settore edilizio in Cina, uno dei più grandi consumatori cinesi di acciaio, rimane giù di corda malgrado i primi segnali di ripresa. Pertanto prevediamo che i prezzi del ferro saranno corretti al ribasso con gli speculatori che portano profitti a casa. Tale impostazione aggiungerebbe pressione sull'economia australiana, il più grande esportatore mondiale di minerale ferroso (50% della produzione totale mondiale).
In un tale contesto il dollaro australiano dovrebbe registrare una nuova pressione. Tuttavia, una cosa può ritardare una correzione nel dollaro australiano: la Federal Reserves.
Infatti, la dissolvenza delle aspettative sul rialzo dei tassi negli Stati Uniti dovrebbe mantenere il dollaro a livelli inferiori, il che aiuterebbe i prezzi delle materie prime e pertanto le valute delle materie prime. D'altro canto, i recenti dati sull’inflazione (molto) deludenti dall’Australia - inflazione negativa nel I trimestre 2016 (-0,2% t/t e 1,3% a/a), potrebbe incoraggiare l'RBA ad allentare ulteriormente la sua politica monetaria per stimolare l'inflazione.
Ad ogni modo, prevediamo che il dollaro australiano registrerà una correzione al ribasso, con il livello a 0,74 USD come prossimo obiettivo.