Mentre l'Europa affanna a trovare qualche spicciolo per i suoi “sudditi”, le due super potenze, Cina e Stati Uniti, approfittando di questo contesto socio-sanitario ed economico mondiale, si contendono la leadership planetaria. Nonostante la contrazione prevista per il Pil mondiale, il principale indice azionario (S&P500) sembra essere poco intimidito dall'enorme quantità di dati negativi macro-economici emersi in queste ultime settimane.
A dare l'unica risposta a questo andamento “positivo” di S&P 500, sembra essere l'importante manovra monetaria della Fed, che con la sua abnorme iniezione di liquidità sul mercato, sembra non dare altra alternativa agli investitori se non quella di metterla sui listini azionari. La questione principale non è tanto quanto sarà profonda questa crisi, ma in quanto tempo gli americano saranno in grado di uscirne.
Dal punto di vista tecnico, il quadro della situazione sul grafico mensile non è cambiato, e la tenuto dell'area di supporto a 2,507 ha innescato una veloce ripresa delle quotazioni, recuperando quasi il 50% delle perdite precedenti. Sul grafico giornaliero, tecnicamente parlando, il trend rimane ancora ribassista, ma una violazione della resistenza principale potrebbe spingere il prezzo a lavorare l'area vicino a 3,023, e se questo accadrà, potrebbe essere un chiaro segnale di inversione (rialzista).
Anche il quadro tecnico operativo, ovvero quello su time frame intraday non è cambiato, e finché il prezzo rimane sopra l'area 2,725, la tendenza rimane ancora rialzista.