Mercati finanziari apparentemente in crescita da inizio anno, ma c’è qualcosa che non torna. Le prospettive non sono per niente rosee per i maggiori listini e sono diverse le variabili in gioco, ma soprattutto c’è qualcosa che a prima vista può sfuggire all’investitore medio. Cominciamo da un focus sullo S&P500 l’indice azionario per eccellenza;
Lo S&P 500 minacciato dai timori di questi giorni, sulla mancanza del raggiungimento di un accordo sul tetto al debito, sta dimostrando in modo significativo una distorsione molto importante. Da inizio anno questo indice ha guadagnato quasi il 9%, nel tentativo di raggiungere i massimi di agosto. E’ opportuno chiedersi cosa stia spingendo ancora le quotazioni, visto che molte sono le problematiche, prima fra tutte l’incertezza oramai prossima del rifinanziamento del debito americano. LA CRESCITA DELLO S&P E’ SOSTENUTA QUASI ESCLUSIVAMENTE DALLE SOCIETA’ A MAGGIOR CAPITALIZZAZIONE come AMAZON (NASDAQ:AMZN) – MICROSOFT (NASDAQ:MSFT) – GOOGLE – APPLE (NASDAQ:AAPL) - NVIDIA. Queste aziende quindi incidono pesantemente sulle performance di questo indice falsando di fatto la reale situazione, distorta verso un eccessivo ottimismo. A dimostrazione di questa tesi riporto un grafico che mette a confronto l’indice S&P con un ETF che riproduce l’andamento dell’ S&P depurato della capitalizzazione. Questo strumento denominato ETF S&P “equal weight” riproduce l’andamento del listino, con le stessa azioni di quello standard, ma esclude il peso della capitalizzazione. Potremmo quindi definirlo un indice “democratico” che attribuisce lo stesso peso a tutte le azioni che lo compongono. La sorpresa qual è ? Mentre il listino standard riporta una performance da inizio anno di quasi il 9%, l’indice depurato della capitalizzazione riporta una crescita dello 0,09%.
Per confermare questa evidenza, riporto anche il trend del Russell l’indice del mercato azionario americano delle imprese a bassa capitalizzazione. Anche questo indice riporta un lieve incremento, paragonabile all’ETF S&P “equal weight”.
Da quanto appena descritto sembra che soltanto le aziende a forte capitalizzazione siano impostate sul “risk on” il resto del mercato azionario è fermo al palo. La domanda allora sorge spontanea: perché queste aziende stanno andando forte? Sta tornando in auge un tema ricorrente che nei mercati finanziari ha sempre fatto disastri: si sta facendo strada l’entusiasmo, ovvero un’emozione quasi fuori controllo dovuta all’introduzione di una “nuova tecnologia”.
Gli investitori stanno prezzando le potenzialità (ancora in parte sconosciute dell’intelligenza artificiale). Non riporto il grafico ma il titolo NVIDIA da inizio anno ha guadagnato circa il 110%. Questo “boost” dei mercati si inserisce poi un contesto piuttosto tormentato da numerosi problemi che tormentano le aspettative e minacciano l’economia reale nel presente e prossimo futuro.
Le emozioni giocano sempre brutti scherzi nel mondo degli investimenti e in questo momento l’analisi appena descritta evidenzia “Euforia” e “avidità” per una nuova tecnologia che potremmo definire “disruptive technology”, o “tecnologia dirompente” identifica nell’ AI. LA SPECULAZIONE IN QUESTO MOMENTO E’ PIU’ FORTE DELLA PAURA. Ma quanto può durare? Il sogno durerà fino a quando non si avrà concreta contezza degli effettivi e dei benefici di questa nuova “dirompente tecnologia”. Per ora l’incertezza tiene ancora in piedi la speranza di guadagni stratosferici, ma prima o poi bisognerà fare i conti con la realtà Pensate alla rivoluzione delle dot.com del 2000…