L’andamento dei tassi di interesse e di conseguenza dell’inflazione, ha avuto un grande impatto sui mercati azionari per più di un anno. Lo scenario di tassi più alti per un lungo periodo, di prepotenza ha allontanato la possibilità di tassi in calo.
D’altronde, perché non dovrebbero continuare ad essere più alti a lungo se i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni degli Stati Uniti si sono attestati in media a circa 200 punti base al di sopra del CPI e se i recenti rialzi dei tassi non stanno rallentando l’economia tanto quanto vorrebbe la Federal Reserve?
Se dovessimo assistere a una serie di riduzioni dei tassi, sarebbe probabilmente in risposta a un forte rallentamento dell’economia e all’aumento della disoccupazione, due tendenze tipicamente sfavorevoli per le azioni; in questo caso, se le banche centrali dovessero agire con maggiore cautela per evitare una recrudescenza dell’inflazione, le misure adottate potrebbero essere meno accomodanti.
Di conseguenza, anche le grandi società tecnologiche, potrebbero sperimentare un ritorno a utili più ciclici, il che andrebbe a beneficio dei titoli difensivi delle società a grande capitalizzazione che non sono state influenzate da un aumento forse eccessivo delle valutazioni.
Da gennaio, gli indici growth MSCI World e S&P 500 hanno sovraperformato gli indici core MSCI World e S&P 500, nonostante il fatto che teoricamente un contesto di tassi più elevati sia negativo per i titoli growth a lungo termine. Questa volta, però, c’è una differenza e riguarda l’ascesa dell’intelligenza artificiale, che ha aumentato le valutazioni di molte società tecnologiche e correlate. Resta da vedere, tuttavia, se tutti saranno in grado di produrre i profitti che soddisfino le aspettative straordinariamente elevate.
Detto questo, i mercati hanno ritracciato nelle ultime due settimane poiché uno scenario di tassi più alti a lungo termine potrebbe comportare una maggiore pressione sui margini e sulla redditività, due fattori che finora hanno retto a causa del robusto consumo statunitense, una solidità che potrebbe presto crollare.
Di certo gli investitori ribassisti hanno “dalla loro parte” anche il ritardo temporale tra gli aumenti dei tassi e il loro impatto sulle imprese, nonché le continue pressioni salariali.
COME GESTIRE LA TENDENZA FUTURA DELLO SP500?
La tenuta del supporto su cui il future viaggia in data odierna in area 4260 punti, è fondamentale per contenere la discesa verso il livello successivo in area 4200. Su tale ultimo supporto sarà molto probabile l’incrocio con la media mobile 200 giorni, la cui violazione a ribasso statisticamente anticipa discese più importanti.
Il mercato obbligazionario fornisce ancora un rapporto rischio-rendimento più comprensibile e gestibile per gli investitori. Un posizionamento su lunghe duration, con liquidità di pronto impiego utilizzabile per mediazioni future, può essere la scelta ideale per obiettivi temporali da 5 anni in su.
Buon Investing!