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Spread in discesa, bene anche la borsa, Ftse Mib su resistenza chiave

Pubblicato 13.08.2013, 10:11
IT40
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I mercati sembrano aver percepito che qualche cosa è cambiato, ed in meglio per la periferia della zona euro: lo spread tra il mercato obbligazionario italiano e quello tedesco e' in discesa questa mattina ai minimi da due anni circa. Il differenziale di rendimento con la Germania sulla scadenza decennale scende infatti a 243 punti base dopo aver terminato ieri a 246 pb.

Non solo lo spread si riduce, anche il mercato azionario va nella stessa direzione di recupero della fiducia. La performance della borsa di Milano a luglio è stata dell'8,2%, simile a quella di Madrid, salita dell'8%, con Francoforte si è fermata al +4%.

Intendiamoci, studiando la serie storica delle performance mensili dell'indice Ftse Mib è facile accorgersi che il risultato di luglio non è fuori dall'ordinario, negli ultimi 10 anni rialzi nell'ordine dell'8/10% sono stati nella norma, solo ad aprile 2009 è stata interrotta questa regolarità di comportamento con una crescita del 21% circa, ed anche da un punto di vista grafico non è possibile registrare il superamento di livelli particolarmente rilevanti.

Il merito principale della recente ascesa è stato quello di allontanare i prezzi dai supporti critici dei 14850/900 punti, già area di minimi a novembre 2012 poi messa nuovamente alla prova a fine giugno 2013.

Le quotazioni sono salite comunque in vista dell'ostacolo di area 17350, trend line ribassista disegnata dai massimi di inizio anno, limite della fase correttiva che ha caratterizzato l'andamento dell'indice negli ultimi mesi ed il cui superamento segnalerebbe la ripresa del precedente uptrend.

Fintanto che area 17350 non sarà alle spalle il ritrovato interesse nei confronti della borsa di Milano potrebbe dimostrarsi un fenomeno temporaneo, il superamento di quei livelli rappresenterebbe invece un elemento di novità importante rispetto all'andamento dei prezzi negli ultimi due anni circa, che hanno visto l'indice percorrere una via sostanzialmente laterale (la retta di regressione lineare calcolata dall'inizio dell'agosto 2011 sale di 700 punti circa ogni 12 mesi, con una inclinazione positiva solo accennata).

La rottura al rialzo del lungo trading range permetterebbe di considerare ripresa la correzione del ribasso subito dai massimi del 2009, intrapresa dai minimi del luglio 2012 e con il potenziale di riportare l'indice sulla soglia critica dei 20000 punti in tempi relativamente brevi. Cosa potrebbe accadere invece se i prezzi non dovessero trovare la giusta motivazione per superare area 17350?

Nella migliore delle ipotesi diverrebbe probabile un passaggio nella parte bassa del trading range degli ultimi mesi, verso area 14850/14900, introdotta dalla violazione in area 16200 della retta di regressione lineare citata, coincidente da più di due mesi con la media mobile a 200 giorni.

La violazione di 14850/900 rappresenterebbe invece il peggiore degli scenari possibili, in quel caso infatti le oscillazioni disegnate dai prezzi dal top di settembre 2012 si dimostrerebbero un "testa spalle ribassista", figura capace di segnalare l'avvio di una fase negativa proporzionale almeno alla sua ampiezza, calcolata in 3000 punti circa, con obiettivi quindi non lontani dai minimi del luglio 2012 a 12295 punti.


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