L’Economia americana continua ad andare bene, così come il mercato del lavoro, nonostante qualche leggero rallentamento recente.
Ad oggi, nella prossima riunione del 20 marzo, le probabilità di un taglio dei tassi sono praticamente assenti, con la conferma dei livelli attuali al 96%.
LE DICHIARAZIONI DEI GOVERNATORI
Ma se Powell sembra essere più duro del previsto, cosa dicono gli altri membri?
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Andiamo quindi a riassumere brevemente le ultime dichiarazioni rese pubbliche…
- Daly (Fed San Francisco): Favorevole al taglio dei tassi, prima che l’inflazione raggiunga il target del 2%. Non servirebbe aspettare quindi per evitare un rischio recessione
- Williams (Fed New York): Favorevole al taglio dei tassi, ma senza fretta. Si ragiona in base a ciò che si vede di volta in volta nei dati economici
- Mester (Fed Cleveland): Favorevole ai tagli, ne vuole 3. Qui addirittura Mester fa capire che ci sarebbero le premesse per ben 3 tagli dei tassi d’interesse, a seguito di un proseguo del calo lato inflazione e di un mercato del lavoro che potrebbe continuare a “riequilibrarsi”
- Goolsbee (Fed Chicago): Favorevole al taglio tassi. In questo caso si dice preoccupato dagli effetti negativi che potrebbero esserci sul mercato del lavoro in caso di mantenimento tassi a questi livelli. Al contrario, l’economia potrebbe ancora viaggiare a buoni ritmi
- Bostic (Fed Atlanta): Favorevole ai tagli. A differenza di Mester, che parla di 3 tagli ma senza fornire tempistiche particolari, qui Bostic si esprime sulle tempistiche, indicando nel periodo estivo la possibile area temporale di taglio dei tassi
- Collins (Fed Boston): Favorevole al taglio dei tassi. Concentrandosi sul calo della componente Shelter (che sappiamo pesare per oltre il 30% sul’IPC), in caso di ulteriori cali, ecco che i tagli sarebbero appropriati
E Powell? In attesa della testimonianza al Senato domani, il presidente della Fed ha dichiarato di voler vedere prove di un calo più sostenuto dell'inflazione verso l'obiettivo del 2% della Fed e probabilmente non ridurrà il suo tasso di interesse chiave a marzo. Questo significa che forse giugno potrebbe essere il mese chiave.
Alla luce di questo, sembra che in generale il sentiment sia favorevole e maturo per un primo taglio nel periodo estivo.
Tuttavia, come ricordo sempre, le scelte e le decisioni dei nostri portafogli, non dovrebbero tenere conto di eventi per natura incerti (nemmeno Powell può sapere come saranno i tassi da qui ad 1 anno, figuriamoci noi).
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Un bravo investitore dovrebbe sempre concentrarsi su ciò che può controllare, dall’asset allocation, ai ribilanciamenti, alla gestione del rischio e la definizione di obiettivi ed orizzonte temporale.