Telecom Italia (MI:TLIT) è un’azienda Italiana di telecomunicazioni che offre, in Italia e all’estero, servizi di telefonia mobile, fissa, internet e televisione via cavo.
E’ il 7º gruppo economico italiano per fatturato e tra i primi 500 mondiali.
Nel 1997 viene attuata la privatizzazione della società (allora conosciuta come SIP) che comporta la quasi totale uscita del Ministero del tesoro dall'azionariato Telecom.
il 27 ottobre 1997 Telecom Italia privatizzata viene collocata alla Borsa di Milano.
Secondo i dati forniti da Competitive Data, nel 2020 i ricavi di Telecom Italia sono stati di oltre 15 miliardi di euro, in calo rispetto agli anni precedenti.
UN GLORIOSO PASSATO NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE MAGGIOR PROSPERITA’
Nonostante Telecom Italia sia stata per anni la principale società di telecomunicazioni in Italia basata sui ricavi, questo non significa in egual modo che oggi, sia un’azienda sana o fortemente in crescita.
Ad eccezione di un piccolo boost degli utili netti, avuto nell’ ultimo trimestre 2020,sia le entrate che i profitti sono in calo dal 2015 ad oggi come possiamo chiaramente vedere da questo grafico.
Il numero degli impiegati aziendali inoltre è sceso non poco, dato decisamente poco confortante, passando dai quasi 83.000 (tra Italia ed estero) del 2013 ai 52.000 odierni
Qui possiamo vedere un pò più nel dettaglio la situazione divisa per nazionale ed estero dal 2015 al 2018
Anche la capitalizzazione di mercato in borsa è diminuita da circa 17,4 miliardi di euro a luglio 2017 a circa 7 miliardi di euro ad oggi.
DEBITO IN CALO MA A CHE PREZZO?
IL debito dell’azienda è considerato ALTO per gli standard,
è però diminuito negli ultimi 5 anni passando dal 165% all’ attuale 86%, anche se probabilmente l’abbassamento è dovuto allo smaltimento del personale considerato “esubero”
FATTE LE PULCI SUL BILANCIO PASSIAMO ALLA PERFORMANCE AZIONARIA
A livello di performance sul mercato italiano anche qui arriva un’altra nota dolente.
Il titolo mostra una forza relativa “in forte calo” rispetto al mercato.
La performance è difatti negativa sia nel lungo periodo (5 anni) dove ha perso quasi il 600% contro il 9% del mercato.
Sul più breve termine, l’ultimo anno è stato leggermente positivo del 3,7% ma a fronte di un settore 6,4%) ed un mercato (36,4%) decisamente in crescita
Il trend del titolo azionario è fortemente ribassista dal 2015 con una performance negativa rispetto al mercato di circa il 100%
Un titolo da cui tenersi alla larga.