Dan Ives di Wedbush ha alzato il target a 515 dollari, innescando il rialzo di lunedì (+6,1%) che porta il guadagno dalle elezioni del 5 novembre a +73%. Ciononostante il consensus degli analisti indica un target price medio più basso del 40% dell’attuale quotazione
Dall’inizio dell’anno le azioni solo salite dell’86%
“Tesla è in fiamme”, si legge sul sito di Barron’s, e brucia anche la testa degli investitori che non sanno che pesci pigliare con il titolo della società delle vetture elettriche. Lunedì 16 dicembre Tesla (NASDAQ:TSLA) ha chiuso in rialzo del 6,1% a 463 dollari, nuovo record storico. Dall’inizio dell’anno le azioni sono salite dell’86%.
Applicando i metodi tradizionali di valutazione, Tesla risulta fuori da ogni schema. Oggi la società vale 1.450 miliardi di dollari, vale a dire 222 volte gli utili del 2024 e 154 volte gli utili previsti per l’anno prossimo. Tanto per fare un paragone, Nvidia è scambiata a 46 volte gli utili di quest’anno e a 31 volte gli utili del prossimo esercizio.
Gli analisti non sono tutti uguali
Il rialzo di Tesla mette in difficoltà gli analisti. Market Screener ne censisce 47 che coprono la società di Elon Musk, e di questi soltanto 18 raccomandano di comprare le azioni (16 neutrali e 13 consigliano di vendere). La media dei target price è 277 dollari, vale a dire un prezzo più basso del 40% rispetto all’attuale quotazione.
Ma per il mercato non tutti gli analisti sono uguali. Alla base della fiammata di lunedì c’è Dan Ives, che domenica scorsa ha alzato il suo target price da 400 dollari a 515 dollari. Ives è direttore generale della banca d’affari Wedbush e uno dei più stimati e ascoltati analisti del settore tech. Secondo la sua ultima ricerca, Tesla può arrivare a capitalizzare 1.700 miliardi di dollari, ma se le cose andassero particolarmente bene (“bull case scenario”) il target potrebbe essere 2.100 miliardi di dollari.
Tesla e Alphabet (NASDAQ:GOOGL): chi è più avanti nella corsa al robotaxi?
La seconda amministrazione Trump sarà una “svolta totale per la storia della guida autonoma e dell’AI di Tesla e di Musk”, ha scritto Ives. Tesla utilizza l'informatica basata sull'AI per addestrare le sue auto a muoversi senza guidatore. Il suo software di assistenza alla guida, chiamato Full Self Driving o FSD, continua a migliorare, è già in grado di svolgere da solo la maggior parte delle operazioni di guida, ma richiede ancora la supervisione umana.
Da questo punto di vista Tesla è più indietro di Alphabet (la casa madre di Google), la cui controllata Waymo già opera con una flotta di taxi senza guidatore a Los Angeles. Gli ultimi dati raccontano di oltre 150.000 corse in taxi senza conducente alla settimana realizzate da Waymo, la quale ha programmi per espandere l’attività a Austin, ad Atlanta, e dal 2025 anche a Tokio.
Wall Street “prezza” il legame fra Trump e Musk
Perché Wall Street non si accende per Alphabet come si infiamma per Tesla? La risposta è semplice e sta nel legame fra Donald Trump ed Elon Musk. Dall’elezione di Trump Tesla è salita in Borsa del 73%. Dan Ives prevede che le politiche di Trump renderanno più facile offrire servizi di guida autonoma. “Crediamo che la marcia verso una valutazione di 2.000 miliardi di dollari per Tesla nei prossimi 12-18 mesi sia ormai iniziata”, ha scritto l'analista nella sua nota di domenica.
Prima della nota di Wedbush, le azioni Tesla si trovavano in una situazione singolare, con una quotazione corrente più alta di qualsiasi target price di analisti. Ives ha posto rimedio a questa anomalia, ridando una legittimità formale ai più recenti acquisti. Prima di Ives, il prezzo obiettivo più alto era di 420 dollari, fissato dall'analista di Daiwa, Jairam Nathan. Subito dopo Ives è sceso in campo Vijay Rakesh, analista di Mizuho, che ha upgradato Tesla a Buy da Hold (mantenere) e ha alzato il suo obiettivo di prezzo a 515 dollari per azione da 230 dollari. Anche per Mizuho le auto a guida autonoma sono il motivo principale del nuovo ottimismo sul titolo.
Gli analisti tecnici vedono nuovi possibili balzi in avanti
Dove non arriva l’analisi fondamentale, strumento principale dei broker, si può cercare il sostegno dell’analisi tecnica, che studia i grafici, i modelli di trading e la storia per capire dove può andare un titolo nel breve e medio termine.
Barron’s ha sondato gli umori di alcuni dei più noti analisti tecnici americani. “Pensavo che il raggiungimento della soglia dei 400 dollari potesse innescare qualche presa di profitto – dice Frank Cappelleri, fondatore di CappThesis - ma non è così”. Cappelleri riteneva che 400 dollari fossero probabili per le azioni Tesla dopo che il titolo aveva superato con decisione i 270 dollari, cosa avvenuta dopo le elezioni presidenziali del 5 novembre. La previsione si è rivelata corretta e adesso l’analista vede ulteriori motivi di ottimismo.
“Usando numeri approssimativi”, le azioni Tesla hanno guadagnato circa il 1.850% tra i minimi del luglio 2010 e il settembre 2014 e hanno guadagnato circa il 3.500% tra i minimi del giugno 2019 e il novembre 2021, dice ancora Cappelleri. In settimana, il titolo era in rialzo di circa il 350% rispetto ai minimi del 2023. “Ciò suggerisce che questa potrebbe essere ancora la fase iniziale del terzo movimento “monstre” del titolo a partire dal 2010”.
Anche Katie Stockton, fondatrice di Fairlead Strategies, si aspetta una corsa oltre i 500 dollari, e Douglas Busch, fondatore di ChartSmarter, non vede ragioni per un rallentamento delle azioni Tesla e ritiene possibile un prezzo superiore a 700 dollari alla fine del 2025.
Ci vuole comunque un motivo perché un titolo realizzi un tale movimento e la tecnologia di guida autonoma ha il potere di innescare una trasformazione sociale e di business. Tesla prevede di lanciare un servizio di robotaxi a guida autonoma alla fine del 2025. Inoltre, è previsto un nuovo modello Tesla a prezzo più basso, che dovrebbe essere messo in vendita l'anno prossimo. Entrambe le cose potrebbero accelerare la crescita, facendo sembrare il 2025 come il 2021, quando le azioni hanno guadagnato un altro 50% dopo un'incredibile corsa del 743% nel 2020.
Dall’inizio dell’anno le azioni solo salite dell’86%
“Tesla è in fiamme”, si legge sul sito di Barron’s, e brucia anche la testa degli investitori che non sanno che pesci pigliare con il titolo della società delle vetture elettriche. Lunedì 16 dicembre Tesla (NASDAQ:TSLA) ha chiuso in rialzo del 6,1% a 463 dollari, nuovo record storico. Dall’inizio dell’anno le azioni sono salite dell’86%.
Applicando i metodi tradizionali di valutazione, Tesla risulta fuori da ogni schema. Oggi la società vale 1.450 miliardi di dollari, vale a dire 222 volte gli utili del 2024 e 154 volte gli utili previsti per l’anno prossimo. Tanto per fare un paragone, Nvidia è scambiata a 46 volte gli utili di quest’anno e a 31 volte gli utili del prossimo esercizio.
Gli analisti non sono tutti uguali
Il rialzo di Tesla mette in difficoltà gli analisti. Market Screener ne censisce 47 che coprono la società di Elon Musk, e di questi soltanto 18 raccomandano di comprare le azioni (16 neutrali e 13 consigliano di vendere). La media dei target price è 277 dollari, vale a dire un prezzo più basso del 40% rispetto all’attuale quotazione.
Ma per il mercato non tutti gli analisti sono uguali. Alla base della fiammata di lunedì c’è Dan Ives, che domenica scorsa ha alzato il suo target price da 400 dollari a 515 dollari. Ives è direttore generale della banca d’affari Wedbush e uno dei più stimati e ascoltati analisti del settore tech. Secondo la sua ultima ricerca, Tesla può arrivare a capitalizzare 1.700 miliardi di dollari, ma se le cose andassero particolarmente bene (“bull case scenario”) il target potrebbe essere 2.100 miliardi di dollari.
Tesla e Alphabet (NASDAQ:GOOGL): chi è più avanti nella corsa al robotaxi?
La seconda amministrazione Trump sarà una “svolta totale per la storia della guida autonoma e dell’AI di Tesla e di Musk”, ha scritto Ives. Tesla utilizza l'informatica basata sull'AI per addestrare le sue auto a muoversi senza guidatore. Il suo software di assistenza alla guida, chiamato Full Self Driving o FSD, continua a migliorare, è già in grado di svolgere da solo la maggior parte delle operazioni di guida, ma richiede ancora la supervisione umana.
Da questo punto di vista Tesla è più indietro di Alphabet (la casa madre di Google), la cui controllata Waymo già opera con una flotta di taxi senza guidatore a Los Angeles. Gli ultimi dati raccontano di oltre 150.000 corse in taxi senza conducente alla settimana realizzate da Waymo, la quale ha programmi per espandere l’attività a Austin, ad Atlanta, e dal 2025 anche a Tokio.
Wall Street “prezza” il legame fra Trump e Musk
Perché Wall Street non si accende per Alphabet come si infiamma per Tesla? La risposta è semplice e sta nel legame fra Donald Trump ed Elon Musk. Dall’elezione di Trump Tesla è salita in Borsa del 73%. Dan Ives prevede che le politiche di Trump renderanno più facile offrire servizi di guida autonoma. “Crediamo che la marcia verso una valutazione di 2.000 miliardi di dollari per Tesla nei prossimi 12-18 mesi sia ormai iniziata”, ha scritto l'analista nella sua nota di domenica.
Prima della nota di Wedbush, le azioni Tesla si trovavano in una situazione singolare, con una quotazione corrente più alta di qualsiasi target price di analisti. Ives ha posto rimedio a questa anomalia, ridando una legittimità formale ai più recenti acquisti. Prima di Ives, il prezzo obiettivo più alto era di 420 dollari, fissato dall'analista di Daiwa, Jairam Nathan. Subito dopo Ives è sceso in campo Vijay Rakesh, analista di Mizuho, che ha upgradato Tesla a Buy da Hold (mantenere) e ha alzato il suo obiettivo di prezzo a 515 dollari per azione da 230 dollari. Anche per Mizuho le auto a guida autonoma sono il motivo principale del nuovo ottimismo sul titolo.
Gli analisti tecnici vedono nuovi possibili balzi in avanti
Dove non arriva l’analisi fondamentale, strumento principale dei broker, si può cercare il sostegno dell’analisi tecnica, che studia i grafici, i modelli di trading e la storia per capire dove può andare un titolo nel breve e medio termine.
Barron’s ha sondato gli umori di alcuni dei più noti analisti tecnici americani. “Pensavo che il raggiungimento della soglia dei 400 dollari potesse innescare qualche presa di profitto – dice Frank Cappelleri, fondatore di CappThesis - ma non è così”. Cappelleri riteneva che 400 dollari fossero probabili per le azioni Tesla dopo che il titolo aveva superato con decisione i 270 dollari, cosa avvenuta dopo le elezioni presidenziali del 5 novembre. La previsione si è rivelata corretta e adesso l’analista vede ulteriori motivi di ottimismo.
“Usando numeri approssimativi”, le azioni Tesla hanno guadagnato circa il 1.850% tra i minimi del luglio 2010 e il settembre 2014 e hanno guadagnato circa il 3.500% tra i minimi del giugno 2019 e il novembre 2021, dice ancora Cappelleri. In settimana, il titolo era in rialzo di circa il 350% rispetto ai minimi del 2023. “Ciò suggerisce che questa potrebbe essere ancora la fase iniziale del terzo movimento “monstre” del titolo a partire dal 2010”.
Anche Katie Stockton, fondatrice di Fairlead Strategies, si aspetta una corsa oltre i 500 dollari, e Douglas Busch, fondatore di ChartSmarter, non vede ragioni per un rallentamento delle azioni Tesla e ritiene possibile un prezzo superiore a 700 dollari alla fine del 2025.
Ci vuole comunque un motivo perché un titolo realizzi un tale movimento e la tecnologia di guida autonoma ha il potere di innescare una trasformazione sociale e di business. Tesla prevede di lanciare un servizio di robotaxi a guida autonoma alla fine del 2025. Inoltre, è previsto un nuovo modello Tesla a prezzo più basso, che dovrebbe essere messo in vendita l'anno prossimo. Entrambe le cose potrebbero accelerare la crescita, facendo sembrare il 2025 come il 2021, quando le azioni hanno guadagnato un altro 50% dopo un'incredibile corsa del 743% nel 2020.