Nell’Afterhours azione in ribasso del 6%.
I risultati del terzo trimestre di Tesla, annunciati mercoledì 19 ottobre dopo la chiusura di Wall Street, sono sostanzialmente in linea con le attese del mercato. Il che vuole dire che non hanno fugato del tutto i timori di un possibile rallentamento della domanda di auto elettriche a causa della recessione. Nella conference call con gli analisti Elon Musk ha boriosamente respinto i dubbi, affermando che Tesla ha un “eccellente” domanda per il quarto trimestre e prevede di “vendere ogni auto prodotta in tutto il futuro che possiamo immaginare”.
La risposta del mercato ha confermato lo scetticismo: dopo una chiusura ufficiale a 222,04 dollari (+0,8%), Tesla è scesa del 6% negli scambi dell’Afterhours.
Veniamo ai numeri. Il terzo trimestre si è chiuso con un utile di 3,33 miliardi di dollari, più che raddoppiato rispetto agli 1,62 miliardi dello stesso periodo del 2021. Il risultato è superiore alle attese degli analisti che puntavano su 3,15 miliardi. L’Eps (utile per azione) è stato di 1,05 dollari, contro attese di 0,99 dollari.
LA CRESCITA DI TESLA
La delusione è venuta dai ricavi, che si sono fermati a 21,45 miliardi di dollari, contro attese di 22 miliardi. Musk ha ribadito le spiegazioni che Tesla aveva già dato il 2 ottobre scorso quando, annunciando i dati sulla consegna di auto, era risultato che le vetture consegnate nel trimestre erano 20.000 in meno di quelle prodotte. Il problema è tutto nella logistica, una carenza di navi e camion che ha impedito di trasportare tutte le auto che Tesla ha sfornato nelle ultime settimane di agosto, periodo in cui si è concentrato il grosso della produzione del trimestre. Per il futuro, ha detto Musk, Tesla cercherà di evitare i picchi di produzione.
Musk: Tesla arriverà a capitalizzare più di Apple (NASDAQ:AAPL) e Saudi Aramco (TADAWUL:2222) sommate.
Non a caso dal 2 ottobre a oggi Tesla è scesa in Borsa del 17%, un calo che ha portato la performance dall’inizio dell’anno a -45%. Musk ha annunciato che l’anno prossimo la società potrebbe varare un buyback compreso fra i 5 e 10 miliardi di dollari e per quanto riguarda l’andamento del titolo ha fatto una sparata delle sue, dicendo che si aspetta che Tesla nel futuro arrivi ad avere una capitalizzazione di Borsa pari a quella di Apple e di Saudi Aramco sommate insieme, ovvero più di 4,4 miliardi di dollari, rispetto agli attuali 700 milioni.
Il Ceo di Tesla non ha mancato di criticare la politica di rialzo dei tassi della Fed, dicendo che la banca centrale americana si muove guardando nello specchietto retrovisore, invece che al futuro. “Stanno alzando i tassi più di quello che dovrebbero, ma penso che alla fine capiranno e li riporteranno in basso”. Intanto, a suo giudizio, l’economia Usa gode di buona salute mentre la recessione aggredisce Cina ed Europa.
L’obiettivo è una crescita del 50% all’anno.
Per quanto riguarda i risultati dell’intero 2022, è possibile che Tesla non raggiunga l’obiettivo di un incremento delle vendite del 50% rispetto all’anno precedente, ha detto il Cfo Zachary Kirkhorn. Lo scorso aprile Musk aveva annunciato che quest’anno Tesla avrebbe prodotto oltre 1,5 milioni di auto. Nei primi tre trimestri ne ha realizzate 929.910, per cui dovrebbe produrne 570.000 nel quarto trimestre per raggiungere il target. Nel quarto trimestre dell’anno scorso ne ha prodotte 306.000.
Resta comunque l’obiettivo di lungo periodo, confermato ieri da Musk, di una crescita della produzione e delle vendite che proseguirà al ritmo del 50% ogni anno per un gran numero di anni a venire.
Se i numeri non hanno rassicurato del tutto sulla crescita, nessun dubbio emerge sulla redditività. Tesla è una macchina straordinaria per produrre soldi, con una redditività altissima. Nel terzo trimestre il Gross margin (fatturato meno costo del venduto) ha sfiorato il 28%, in linea con il trimestre precedente e con le previsioni degli analisti.