Quando un creditore esige l’adempimento del debitore, in ritardo nei pagamenti, cerca di verificare e controllare le disponibilità liquide per iniziare a vedere se potrà mai recuperare qualcosa nel tempo. Gli usurai usano metodi estorsivi per aggredire l’eventuale liquidità della vittima, oppure si fanno firmare ulteriori cambiali o si fanno consegnare atti di trasferimenti di proprietà con l’estorsione. Nel caso dello stato italiano: “Il conto disponibilità è quel conto intrattenuto dal Tesoro presso la Banca d’Italia nel quale confluiscono tutti i flussi di incassi e pagamenti dello Stato e di gran parte delle Amministrazioni Pubbliche. Il saldo di tale conto costituisce la liquidità del Tesoro la cui gestione (o cash management), nata nel 2007, è finalizzata ad una più efficiente/efficace gestione delle risorse, tenuto conto anche delle disposizioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea volte al monitoraggio di un importante fattore autonomo di liquidità nell’Eurosistema. L’attività di cash management consiste nello svolgimento di operazioni di raccolta o di impiego della liquidità sul mercato monetario effettuate attraverso aste, negoziazioni bilaterali e mediante le operazioni in pronti contro termine.”
Come sta messo il borsellino (wallet) del Mef? A dicembre erano presenti 42,516 mld di liquidità, quindi vicino al pavimento critico dei 40 mld, ma ancora lontani dal livello di pericolo al di sotto dei 20 mld, sfiorato a fin 2011 (23 mld) nel mezzo della crisi da spread.
Stesso discorso se si calcolasse la liquidità in percentuale del debito pubblico totale: ad ottobre il Tesoro era sulla soglia pericolosa del 2%.
Un’altra coincidenza pericolosa con il 2011, emersa il giorno dell’Epifania, è lo spread da inflazione che si è aperto da ottobre con l’Europa: 3,1% di inflazione con uno spread con il bund sotto il 2%. Solo nel 2011 si aprì di tanto il differenziale con la zona euro, a buon intenditor…