- L’indice KBW Bank Index è sceso di circa il 20% quest’anno sull’aumento del rischio di recessione
- Malgrado le incertezze economiche, è difficile decretare un sell definitivo per le banche stavolta
- Le banche sono in una forma molto migliore rispetto all’ultima recessione
La paura di una brusca recessione sta allontanando gli investitori dal settore bancario, il segmento di mercato con la performance migliore l’anno scorso.
L’indice KBW Bank Index è sceso di circa il 20% quest’anno, tra il rischio di una prolungata recessione e l’ostinata inflazione che sta costringendo la banca centrale a continuare ad alzare i tassi di interesse.
Fonte: Investing.com
Le perdite nel gruppo sono state trainate da alcune delle maggiori banche statunitensi, con JPMorgan & Chase (NYSE:JPM) sceso del 27% quest’anno e Citigroup (NYSE:C) del 18%.
Il selloff dei titoli bancari arriva nonostante queste compagnie abbiano riportato utili migliori delle attese nella stagione appena conclusa. Queste banche hanno registrato un’impennata delle entrate da prestiti e dei margini, che avevano sofferto in anni di costi di prestito storicamente bassi.
Le entrate nette da interessi hanno spinto la redditività di JPM, Morgan Stanley (NYSE:MS), Citigroup e Wells Fargo & Co. (NYSE:WFC), e qualche banca ha anche alzato le previsioni per il resto dell’anno.
Ma, malgrado le entrate da interessi, ci sono altri ostacoli economici che stanno aumentando e che potrebbero pesare sugli utili delle banche. Il maggiore è un potenziale rallentamento della domanda di credito in un periodo in cui sui consumatori si fa sentire un’inflazione ai massimi di quattro decenni.
Sugli utili del gruppo potrebbe pesare una crescita dei prestiti più lenta, lo spread minore tra i bond a 2 anni (NASDAQ:UTWO) e a 10 anni, e l’aumento dei default sui prestiti. Nei prossimi mesi, secondo una nota di Bank of America, le banche potrebbero mostrare l’impatto della “distruzione della domanda dovuta all’inflazione” tra i clienti USA, che precedentemente aveva resistito.
Sebbene sia possibile che alcuni titoli abbiano segnato un bottom in uno scenario di lieve recessione, il rischio di un maggiore downturn probabilmente continuerà a fare sentire il suo impatto sul gruppo. Secondo la nota di Bank of America:
“L’idea di fine ciclo degli investitori sarà difficile da cancellare e probabilmente peserà sui multipli di valutazione. Una maggiore recessione e/o un’inflazione più duratura restano i rischi principali”.
Atterraggio brusco
Il rischio di un atterraggio brusco per l’economia statunitense è aumentato dopo che il Presidente della Fed Jerome Powell la scorsa settimana ha dichiarato che il percorso che abbiamo davanti “comporterà dei dolori per famiglie e imprese” negli Stati Uniti, “il costo di far scendere l’inflazione”.
Un altro ostacolo che rende i titoli bancari meno allettanti in questo contesto è la loro riluttanza a continuare con i piani di riacquisto di azioni quando le cose si fanno difficili.
Sia Citi che JPMorgan hanno annunciato il mese scorso che sospenderanno i riacquisti di azioni per soddisfare i requisiti di capitale più alti.
Malgrado le incertezze economiche, i titoli bancari non soffriranno tanto duramente come nella crisi finanziaria del 2008 e la loro debolezza offre un’occasione di acquisto agli investitori a lungo termine.
Fonte: Investing.com
Innanzitutto, le banche si trovano in una forma molto migliore rispetto all’ultima recessione, grazie ad un regime normativo meno severo, standard di sottoscrizione migliori e livelli di capitale che sono quasi raddoppiati dalla crisi del 2008.
Secondariamente, ci sono buone probabilità che, se la recessione dovesse arrivare, possa essere veloce e superficiale, con il mercato che continua a mostrare forza. In questo scenario, le banche eviteranno quel colpo alla crescita dei prestiti che i mercati si aspettano e potrebbero riprendersi rapidamente.
In una recente nota, l’analista di Oppenheimer Chris Kotowski ha affermato che l’intero settore è troppo economico dopo il selloff del 2022, spiegando:
“In effetti, i dati delle banche con forte crescita dei prestiti e tassi di interesse in aumento ancora indicano un economia molto robusta. Forse si spende di meno su determinati prodotti, ma le spese per servizi, viaggi e divertimento sembrano robuste”.
“Ci aspettiamo che, quando arriverà la prossima recessione, la qualità degli asset delle banche resti considerevolmente migliore di quanto si teme e che il gruppo torni ai livelli storici”.
Morale della favola
I titoli bancari probabilmente resteranno sottotono nell’attuale contesto economico incerto. Per gli investitori a lungo termine, tuttavia, questa debolezza rappresenta un’opportunità di acquisto, con le banche che probabilmente si riprenderanno in modo forte una volta passata la recessione.
Nota: L’autore non possiede azioni delle società menzionate nell’articolo.