La propensione al rischio è lievemente maggiore, ma i volumi sono bassi, dopo la sfilza di riunioni di politica monetaria delle banche centrali. Ieri, le banche centrali di Svizzera, Inghilterra e Giappone hanno mantenuto tutte i tassi invariati.
L’USD guadagna marginalmente sul calo delle aspettative di allentamento e sull’incertezza intorno ai negoziati commerciali fra USA e Cina. CHF e JPY hanno guadagnato per il loro status di bene rifugio all’indurirsi dei toni fra USA, Arabia Saudita e Iran. I prezzi dell’oro sono saliti lievemente sulla scia delle preoccupazioni per gli sviluppi in Medio Oriente.
Le borse asiatiche più interessanti hanno guadagnato, fatta eccezione per l’Hang Seng, le proteste continuano infatti a pesare sul sentiment degli investitori. È continuata la moderata correzione dei prezzi del greggio dopo l’attacco contro l’infrastruttura petrolifera saudita del 14 settembre.
Stando alle notizie in circolazione, si è trattato probabilmente di un attacco singolo e si tornerà alla piena produzione in tempi relativamente brevi. Anche se le tempistiche esatte delle riparazioni necessarie potrebbero variare, l’opinione generale è che l’aumento del greggio sarà limitato.