- Dati statunitensi misti dopo due trimestri di crescita negativa
- L’indice sulla sorpresa economica di Citi è sotto zero
- Ma Goldman Sachs riporta che i recenti dati sono migliori delle attese
- La Fed li segue attentamente in vista del summit di Jackson Hole e della riunione del FOMC di settembre
I recenti indicatori sulla forza e la stabilità dell’economia nazionale sono confusi. Ci sono stati dati solidi, come il report sull’occupazione non agricola di luglio, ma anche segnali cupi dai report economici regionali e dal mercato immobiliare. Dipende tutto dalle aspettative. Mi piace tenere d’occhio l’andamento dei dati rispetto alle attese.
L’indice sulla sorpresa economica di Citigroup (CESI) è sempre più vicino alla linea piatta. L’indicatore della forza relativa dei dati economici rispetto alle attese degli economisti era nettamente negativo appena qualche settimana fa. Non sorprende che, a metà 2022, il CESI fosse al minimo dalle prime fasi del rally post-tonfo per il COVID. Grazie ai dati salutari sull’occupazione e ad un report IPC più debole del previsto all’inizio del mese, i timori di una recessione si sono placati. Si possono notare tutte le chicche sulle condizioni economiche nella macro istantanea FRED della Federal Reserve di St. Louis.
Fonte: Yardeni Research
Mi piace monitorare quello che succede utilizzando anche l’indice Goldman Sachs Investment Research’s U.S. MAP index, paragonabile al CESI. La cosa bella del report di Goldman è che misura le sorprese economiche negli USA comparandole con il resto del mondo. All’inizio della settimana, è diventato positivo. Ci sono certamente segnali che l’economia resiste malgrado il cupo report sul PIL del secondo trimestre pubblicato a luglio che ha confermato due trimestri consecutivi di contrazione. Sarà interessante vedere quanto i dati sul PIL saranno modificati nelle inevitabili revisioni. Dopotutto, l’economia COVID ha sconvolto quasi tutte le aree dei mercati finanziari, comprese le quattro grandi componenti del PIL.
Fonte: Goldman Sachs Investment Research
Insieme ad occupazione, inflazione e PIL, il dato manifatturiero dell’ISM, che viene pubblicato il primo giorno lavorativo del mese, è ben lontano dal massimo di oltre 63 registrato nel marzo 2021 (più o meno il periodo in cui gli americani hanno incassato l’ultimo assegno di stimolo). Ad appena 52,8, questo barometro è pericolosamente vicino alla soglia di contrazione di meno di 50. Dopo il simposio economico di Jackson Hole del 25-27 agosto, sarà questo il dato da seguire. Il report sull’occupazione non agricola di agosto poi arriverà il 2 settembre.
Fonte: BofA Global Research
Quindi, fino ad allora, il mercato avrà tempo di riprendere fiato dopo un vertiginoso rally estivo. I titoli azionari USA hanno ritracciato più della metà del calo da gennaio al 16 giugno, con dati ed utili risultati migliori delle attese. Inoltre, il mercato dei bond si è rimesso in piedi, con l’ICE BofAML MOVE, che misura la volatilità dei tassi di interesse, che si è allentato, consentendo ai mercati dei Treasury di stabilizzarsi. Maggiore certezza sul costo futuro del denaro offre una rassicurazione al mondo imprenditoriale, seppur a tassi più costosi di un anno fa. Vediamo la fiducia aumentare nel mercato fixed-income anche dal modo in cui aumenta il credito. Il premio sui bond ad alto rendimento è quasi arrivato ai minimi di tre mesi e mezzo.
Morale della favola
L’economia ci manda segnali misti. Il risultato è che i dati chiave risultano un po’ meglio del previsto rispetto ad uno o due mesi fa. La Fed sicuramente terrà d’occhio le letture su crescita ed inflazione che arriveranno prima del prossimo vertice, al quale mancano ancora cinque settimane.
Nota: Mike Zaccardi non possiede nessuno degli asset menzionati in questo articolo.