Oggi l'euro è salito a un massimo da due settimane di 1,1721, sollecitato anche dal dato di ieri sull'inflazione USA, risultato più debole delle attese che ha pesato sul dollaro, mentre un più ampio recupero nella fiducia ha sostenuto in generale la moneta unica.
Ieri l'istituto centrale turco ha alzato il tasso di riferimento al 24%, con una stretta di 625 punti base, per far fronte alla crescente inflazione, innescando un recupero nei mercati emergenti.
Secondo la Federal Reserve, nel mese di agosto la produzione industriale ha evidenziato una variazione positiva dello 0,4%, in linea con la lettura precedente rivista verso l'alto da +0,1% a +0,4% e oltre le stime degli analisti ad un incremento dello 0,3%.
Sempre ad agosto la capacità di utilizzo degli impianti si è attestata al 78,1%, in rialzo rispetto alla lettura precedente rivista al ribasso dal 78,1% al 77,9%, il dato ha deluso le attese del mercato che si era preparasti ad un rialzo al 78,2%.
A Wall Street, l'ultima seduta della settimana è attesa con il segno più, visto che il future sullo S&P 500 avanza dello 0,12%, preceduto da quello sul Nasdaq 100 che sale dello 0,21%.
Il mercato ha ridotto leggermente i guadagni dopo la diffusione dei primi due dati macro di oggi che hanno deluso le attese.
Ad agosto le vendite al dettaglio hanno evidenziato una variazione positiva dello 0,1% in decisa frenata rispetto alla lettura precedente rivista al rialzo dallo 0,5% allo 0,7%.
Il dato ha deluso le stime degli analisti che si erano preparati ad un incremento più marcato dello 0,4%.
Il Future Petrolio Greggio WTI dopo il calo di ieri risale la china in direzione dei 69 dollari al barile, spinge in avanti anche l'XAU/USD che sale verso area 1.203,5 dollari l'oncia.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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