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Veolia vince il “Gran Prix” per l’acquisizione di Suez

Pubblicato 19.09.2022, 15:42

Per il Club des Trente è stata la migliore operazione finanziaria compiuta nel 2021 da una società francese. Oggi il gruppo è leader mondiale nella gestione delle acque e dei rifiuti. Incasserà 2,4 miliardi con la vendita delle attività inglesi di Suez a Macquarie.

Premiata la nuova Ceo, la cinquantenne Etelle Brachlianoff.

L’acquisizione di Suez da parte di Veolia è stata la migliore operazione finanziaria compiuta nel 2021 da una società francese. Lo ha stabilito il Club des Trente che la settimana scorsa ha premiato a Parigi il vertice della multi-utility francese, rappresentato dall’ex Ceo Antoine Frerot, oggi presidente, e dalla nuova Ceo Etelle Brachlianoff, la manager 50enne che dal 1° luglio ha assunto la guida del gruppo, di cui era direttore generale dal 2019.
“L'audacia, l'inventiva e la combattività sono spesso indicatori di successo per le strategie aziendali” si legge nel comunicato del Club des Trente. La giuria del Club, che raggruppa i direttori finanziari delle 30 principali aziende francesi, ha assegnato a Veolia un “Grand Prix” per l'acquisizione di Suez. Veolia è uscita vincitrice di una battaglia che ha scavato linee di frattura nell'establishment economico parigino come mai prima d'ora. Alla fine ha prevalso con un’Opa da 13,1 miliardi di euro che l’ha incoronata leder mondiale della gestione dei rifiuti e dell’acqua.

Superati gli ostacoli dell’antitrust inglese.


Nello scorso mese di agosto Veolia ha risolto l’ultimo nodo dell’operazione, ovvero la vendita all’australiana Macquarie delle attività di Suez in Gran Bretagna, dove l’autorità di antitrust di Londra ha bloccato qualsiasi ipotesi di integrazione fra i due gruppi. “Siamo molto soddisfatti di questa transazione che si realizza a condizioni eccellenti”, ha dichiarato la Ceo di Veolia, Estelle Brachlianoff, rilevando che l'operazione permetterà “una forte creazione di valore, rafforzando la capacità di investimento del gruppo sui mercati strategici”.
I 2,4 miliardi ricavati dalla cessione “rappresentano un valore attraente pari a 16,9 volte l’Ebitda rettificato del 2021”, con “un prezzo nettamente superiore al prezzo di acquisizione derivante dal prezzo dell’Opa” su Suez. Inoltre la cessione permette la riduzione della leva di indebitamento al di sotto di 3 volte. La vendita a Macquarie Asset Management resta tuttavia soggetta all’approvazione da parte della Cma, la Competition and Markets Authority inglese.

Nuove leadership mondiali. Balzo dei ricavi.


L’acquisizione ha permesso a Veolia di diventare leader mondiale nei servizi di gestione ambientale, con un fatturato che quest’anno arriverà a 39,3 miliardi di euro, dai 28,5 miliardi del 2021. I dipendenti sono saliti a 230mila da 180mila.
Il fatturato netto è così suddiviso per attività:

  • servizi di pulizia (39,4%; N. 1 a livello mondiale): manutenzione di spazi pubblici, pulizia e manutenzione di siti industriali, decontaminazione del suolo, raccolta e riciclaggio di materiali, valutazione e trattamento dei rifiuti mediante compostaggio, incenerimento e stoccaggio;
  • servizi legati all'acqua (37,8%; N. 1 a livello mondiale): servizi di pulizia, distribuzione di acqua potabile, ingegneria, progettazione e costruzione di impianti di trattamento delle acque;
  • servizi energetici (22,8%; Dalkia; n. 1 in Europa): gestione delegata di reti urbane di riscaldamento e condizionamento, gestione di servizi termici e multitecnici (gestione di impianti di riscaldamento, progettazione, costruzione e manutenzione di impianti, ecc.) e servizi industriali (analisi di processi industriali, gestione, assistenza e manutenzione di impianti di produzione), gestione generale di edifici e illuminazione pubblica.

Gli analisti vedono un upside del 53%.

Veolia realizza il 21% dei ricavi in Francia, il 25% in Europa, l’8,5% in Gran Bretagna, il 7,5% in Asia e il 6,3% in Nord America.
Al prezzo attuale di 21 euro, Veolia capitalizza 14,8 miliardi di euro. La società tratta a un multiplo P/E 2022 di 16,8 volte. Dall’inizio dell’anno il titolo è sceso del 35% e negli ultimi 12 mesi ha perso il 22%. Fra i 14 analisti che coprono il titolo la raccomandazione prevalente è Outperform (farà meglio della media del settore) e la media dei target price è 33,1 euro, un prezzo che implica un potenziale di rivalutazione (upside) del 53%.

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