È il produttore tradizionale di auto meglio organizzato per competere con Tesla (NASDAQ:TSLA), ma il valore stenta a emergere e il multiplo P/E 2022 è di solo 4,3 volte. Una volta definito il valore di Porsche, risulterà più evidente la sottovalutazione della Casa madre
Sabato la decisione sull’Ipo: sul mercato 911 milioni di azioni.
L’Ipo di Porsche vedrà l’offerta sul mercato di 911 milioni di azioni, un numero scelto per rendere omaggio al modello più famoso del prestigioso brand. La decisione ufficiale verrà presa domani, sabato 17 settembre, dal consiglio di sorveglianza di Volkswagen (ETR:VOWG), di cui oggi Porsche è una divisione. Secondo le indiscrezioni raccolte da Reuters, al termine della riunione il consiglio annuncerà il range del prezzo. L’offerta riguarderà 455,5 milioni di azioni privilegiate e 455,5 milioni di azioni ordinarie, ma solo le privilegiate (senza diritto di voto) saranno quotate.
Porsche SE, la holding che rappresenta gli interessi delle famiglie Porsche e Piech e che oggi possiede il 50,01% di Volkswagen, si è già impegnata a comprare il 25% più una delle azioni ordinarie pagando un prezzo con un premio del 7,5% rispetto alle privilegiate.
Lunedì via al book building: forchetta fra 60 e 85 miliardi.
Terminati oggi i roadshow, la settimana prossima partirà il processo del book building con la registrazione degli ordini degli investitori privati e istituzionali. Secondo Barron’s, la valutazione di Porsche dovrebbe essere compresa fra 60 e 85 miliardi di euro, con la parte più alta della forchetta molto vicina alla market cap dell’intero gruppo Volkswagen (oggi 89 miliardi di euro).
Molti investitori sono convinti che un buon successo dell’Ipo di Porsche sarà catalizzatore di interesse sul titolo Volkswagen. Oggi il secondo produttore al mondo di veicoli (dietro a Toyota), con un fatturato previsto per il 2022 di 276 miliardi di euro (10% sul 2021) e un utile atteso a 17,3 miliardi (+17%), vale in Borsa soltanto 4,3 volte gli utili dell’anno in corso. E con un dividendo di 9 euro, l’azione privilegiata che oggi quota a 146,16 euro offre un rendimento del 6,1%.
Porsche contribuisce solo al 25% dell’utile del gruppo VW.
Ma ha senso che il mercato arrivi a valutare quasi zero le attività di Volkswagen senza Porsche? A noi sembra un assurdo. Nel 2021 le vendite del marchio Volkswagen sono state 4,89 milioni di veicoli, ai quali vanno aggiunti gli 1,6 milioni di Audi e le 878mila Skoda. Del gruppo fanno parte anche i marchi Bentley e Lamborghini. Nel primo semestre del 2022 questi marchi hanno contribuito a realizzare il 75% dei 13 miliardi di utile operativo del gruppo VW, e Porsche ha realizzato il restante 25%.
Con le tante incertezze che gravano sul settore impegnato nella transizione all’elettrico, il mercato applica ai produttori di auto multipli bassissimi. Se Volkswagen vale solo 4,3 volte gli utili, non va meglio alle storiche rivali Bmw e Mercedes, che valgono rispettivamente 3,6 volte e 4,9 volte i profitti del 2022.
L’analista: “Un valore incredibile in Volkswagen”
“Per noi c’è un valore incredibile in Volkswagen”, ha dichiarato a Bloomberg Lawrence Paustian, analista di Pzena Investment Management. A suo giudizio VW è il produttore tradizionale meglio organizzato per confrontarsi con Tesla: le sue azioni sono interessanti sia sulla base degli utili previsti, sia analizzando il valore delle singole parti del gruppo. Lo stesso sostiene Richard Hilgert, analista di Morningstar.
Secondo molti analisti, Volkswagen è più avanti dei concorrenti nello sviluppo delle auto elettriche e nella costruzione di fabbriche per batterie e può contare su una posizione finanziaria netta positiva di 32 miliardi di euro. Il consensus attribuisce al titolo Volkswagen un target price di 205 euro, un obiettivo di prezzo che implica un potenziale di rialzo del 38% nei prossimi 12 mesi. Ma se l’Ipo di Porsche darà buoni risultati, i target price potrebbero spostarsi verso l’alto.