Bad Bank: una resa Italiana

Pubblicato 28.01.2016, 08:53

Dopo più di cinque ore di riunione con la Commissaria Vestager il volto di Padoan, oltre che affaticatio, rivelava un certo disorientamento. Candidamente ha affermato di non aver compreso bene i termini dell'accordo sulla Bad Bank per cui i giornalisti presenti non sono riusciti a capire l'entità di quando deciso. "E' tutto molto complesso, ci penseranno i tecnici a mettere a punto la cosa..." con queste parole il nostro ministro ha innalellato l'ennesima figuraccia.

Ma vediamo di dire con parole elementari di cosa si tratta. Innanzitutto va subito detto che l'oggetto del conferimento alla Bad Bank sono quelle sofferenze ritenute meno rischiose; trattasi prevalentemente di immobili pignorati, mutui non più solvibili ecc. mentre tutti gli altri crediti chiamati bond junior o mezzanino saranno oggetto di vendita a parte, in carico alle banche. Le sofferenze vengono "spacchettate", cartolarizzate e conferite a società specializzate per la loro ricollocazione con emissione di bond.

Lo Stato ne garantisce la sovibilità fissando un prezzo, un aggio. L'Italia si batteva per un 20%-30% massimo mentre l' Europa per il 100% o più, che cresce con il passare del tempo.

Bene, ha vinto ovviamente l'Europa.

Per Intesa (MI:ISP) si parla almento di 80 punti base all'inizio e per Unicredit (MI:CRDI) 110 punti base. Dopo cinque anni Intesa passa a 115 punti base e Unicredit a 155...

Una volta ottenuta questa copertura si tratta di riscuotere il malloppo. Ebbene da proiezioni fatte, se va bene, le banche riusciranno a ottenere dei loro crediti svalutati forse il 20%. Tutta questa operazione avrebbe dovuto, secondo Renzi &C., portare nuova liquidità alle banche affinchè potesse essere elargita alle famiglie.

E' evidente che la cosa non sta in piedi. Da ultimo i crediti più rischiosi resteranno in pancia alle banche che saranno costrette a ricapitalizzazioni. Non male come accordo. Consiglio: state lontano dalle banche.

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