Ieri lo Yen si è rafforzato sull’onda dei commenti del governatore della BoJ Kuroda, secondo cui il cosiddetto “helicopter money”, ovvero il denaro a pioggia, non è in programma, infatti, la costituzione giapponese impedisce alla banca centrale di utilizzare questo tipo di stimoli.
Nessuno, comunque, sa esattamente la veste che assumerebbe questa misura. Prevedrebbe l’emissione di bond perpetui o addirittura la distribuzione di denaro contante ai cittadini giapponesi?
Nonostante la delusione del mercato finanziario, il Nikkei non ha sofferto a causa di questi commenti. Riteniamo che qualsiasi cosa diranno i funzionari, i mercati continueranno credere che ci saranno nuovi stimoli. In altre parole, anche se non si tratterà di “helicopter money”, ci sarà qualcos’altro.
Resta il fatto che il Giappone non ha più molta scelta e sarà costretto a fare almeno un tentativo nell’utilizzo di questo strumento monetario.
L’allentamento quantitativo è stato un fallimento e ora sta raggiungendo i suoi limiti.
Il passo successivo più logico è stimolare l’economia attraverso il denaro a pioggia; il Giappone ha bisogno d’inflazione, per lo meno per frenare il suo debito enorme.
Sembra contradditorio essere restii ad utilizzare questo nuovo strumento, sapendo che gli stimoli mastodontici iniettati nell’economia nell’ultimo decennio non hanno generato risultati soddisfacenti.
Finché non saranno chiariti i prossimi passi, il Giappone continuerà, ovviamente, a stimolare la sua economica, ci aspettiamo un nuovo allentamento dalla prossima riunione che si terrà a fine mese.
Il governo dovrebbe annunciare l’introduzione di un pacchetto fiscale di stimoli pari a 20 mila miliardi di Yen (circa 180 miliardi di USD).
L’attuale stimolo monetario, di dimensioni enormi, pari a 80 mila miliardi di Yen, non ha sostenuto una ripresa dell’inflazione – anzi, le previsioni d’inflazione ora puntano al ribasso. Di conseguenza, il
Giappone di recente ha rivisto al ribasso le proiezioni, prevedendo che nell’anno fiscale 2017 l’inflazione non supererà lo 0,4%, in Giappone si ripete sempre la stessa storia; perché aspettarsi risultati diversi se il metodo non cambia?