30 March 2015
Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX
Morning Adviser
Dollaro in congestione
Matteo Paganini, 30 marzo 2015
Non vi è dubbio che il meeting del FOMC, le cui comunicazioni risalgono a poco più di una settimana fa, abbia rappresentato un evento di rottura rispetto a una certa linearità che i mercati conservavano da settimane (mesi in taluni casi), con il doppio binario che percorrevamo di forza di dollaro americano e di mercato azionario ai quali facevano da corollario gli andamenti di obbligazionario (nella misura del Bund) e delle materie prime (oro e petrolio) rispettivamente rialzista e ribassista. Riaprendo i grafici tutte le mattine la scorsa settimana, ci siamo trovati invece all’interno di un contesto profondamente contaminato rispetto a queste premesse: il dollaro ha ritracciato nella maniera più significativa dopo mesi, l’azionario risulta molto sotto pressione sebbene sul fronte europeo rimanga sostenuto, il Bund conserva vigore ma è in una fase piuttosto erratica, mentre le materie prime ci mostrano quotazioni al rialzo. Sul fronte valutario l’attore principale, il dollaro americano, vive una fase di ritracciamento che appare pronunciata ma che sembra presagire a ripartenze come suggerito ad esempio dalla tenuta di area 1,10 dell’Eurodollaro e dai tentativi di rottura sotto 1,09 per quello che dunque potrebbe palesarsi come un ritorno all’indebolimento del cambio. Questo resterà dunque il principale tema per la settimana che ci apprestiamo a vivere. Elemento degno di nota anche quello ripropostosi in tema di risk off, innescatosi a seguito dell’escalation militare in Yemen e caratterizzatosi per acquisti di yen, franco svizzero e oro (oltre che petrolio per evidenti ragioni geografiche) e vendita di listini azionari. Indizi quindi da monitorare per i giorni a venire. Sul fronte dati macro, sarà una settimana discretamente interessante, con dati relativi all’area euro già a partire da stamattina (qui il calendario: http://ow.ly/KXvHW) con gli indici di fiducia e che continueranno domani con l’inflazione, mentre sul fronte americano ci arriveranno i dati sulla disoccupazione e sui Non Farm Payrolls, un importantissimo appuntamento, che seguiremo insieme nella Live Trading Room, per comprendere come si stia distribuendo il sentiment degli investitori circa l’atteso rialzo di tassi (riprenderemo i ragionamenti sul tema durante la settimana).
EurUsd
Dopo un venerdì molto volatile che ha mostrato la rottura ribassista della congestione vista seguita da una ripartenza fino a 1.0950 i prezzi stanno congestionando tra 1.0850 e 1.0890, con le medie orarie che risultano appiattite ed incrociate a ribasso il che, data la compressione di volatilità non ce le farà considerare come resistenze dinamiche. Meglio concentrarsi sul livelli statici che mostrano area 1.0840 come quella potenziale da curare per assistere a tentativi di raggiungimento dei minimi di venerdì, dove eventualmente valutare potenziali estensioni verso 1.0760 in caso di stocastico a 4 ore non ancora in ipervenduto con prezzi sui primi punti. Nel momento in cui dovessimo assistere a tentativi di ripartenza oltre area 1.0910 il mercato potrebbe tentare dei primi allunghi verso 1.0930 e 1.0950, area che se superata potrebbe lasciare spazio ad accelerazioni verso 1.0980.
EurUsd – grafico H1
UsdJpy
Mercato in congestione, con prezzi che si stanno muovendo tra 118.90 e 119.50, area che potrebbe essere rotta sia a rialzo che a ribasso dalle quotazioni. Nel momento in cui dovessimo assistere a tentativi di rotture ribassiste, le quotazioni potrebbero tentare delle accelerazioni ribassiste verso 118.55 e 118.25, da seguire su un grafico a 4 ore in quanto in caso di raggiungimento delle ultime aree con stocastico lontano dall’ipervenduto i prezzi potrebbero tentare ulteriori estensioni verso 117.90. Nel momento in cui le quotazioni dovessero superare a rialzo l’area passante per 119.55 potrebbe essere possibile assistere a tentativi di ripresa verso 119 ¾ / 119.90, dove seguire sempre su un 4 ore la potenziale formazione di una divergenza ribassista.
UsdJpy – grafico H1
GbpUsd
Prezzi in congestione anche sulla sterlina, con le quotazioni che potrebbero visitare l’area che si estende tra 1.4790 e 1.4815, dove potenzialmente potrebbe essere possibile valutare acquisti di sterlina con stop ed eventuale giro di posizioni a favore di dollaro nel momento in cui dovessimo assistere al superamento a ribasso dell’area che passa intorno a 1.4770 (se stocastico a 4 ore lontano da ipervenduto) da seguire su un 4 ore con prezzi che potrebbero raggiungere area figura. Ritorni sopra area 1.48 ¾ potrebbero essere propedeutici a riprese delle quotazioni che però al momento non considereremo dal punto di vista operativo (approfondimenti all’interno della Live Trading Room alle ore 9.30).
GpbUsd – grafico H1
AudUsd
Lievi movimenti ribassisti durante la notte per l’australiano, con i prezzi che hanno superato a ribasso la parte bassa del canale ribassista orario e che si trovano ora sotta la media a 21 oraria con uno stocastico che potrebbe cominciare a prendere le sembianze di una potenziale divergenza rialzista in formazione, da seguire in caso di rottura a ribasso di area 0.7705, area che potrebbe lasciare strada verso 0.7680 ed eventualmente 0.7660. Questi rappresentano anche potenziali target in caso di valutazione di eventuali vendite di dollaro australiano nel momento in cui le quotazioni dovessero portarsi all’interno dell’area che si distribuisce tra 0.7740 e 0.7755 (resistenze statiche e dinamiche), sulle quali proteggersi eventualmente con stop sopra di essa ed eventuali reverse oltre area 0.77 ¾ per ripartenze iniziali verso 0.7810 ed eventuali estensioni sui massimi precedenti.
AudUsd – grafico H1
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